La Casa Bianca lancia l’allarme sull’escalation delle tensioni tra Kosovo e Serbia dopo una serie di violenti scontri avvenuti negli ultimi mesi nei Balcani.
Ieri il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha detto che la sparatoria dello scorso fine settimana che ha causato la morte di quattro persone nel nord del Kosovo, dove vivono i serbi, è stata “ben coordinata e pianificata” e non portata avanti solo da un piccolo gruppo isolato. Il sito The Hill riporta le dichiarazioni di Kirby, secondo il quale l’attacco, che ha ucciso tre serbi e un agente di polizia del Kosovo, ha coinvolto 30 combattenti, 20 SUV e attrezzature di livello militare.
“Questo non è il tipo di attacco effettuato in modo casuale, o ad hoc o da qualche piccolo gruppo -ha dichiarato ai giornalisti Kitby- le quantità e i tipi di armi trovate rappresentano una minaccia per la sicurezza non solo del personale kosovaro, ma anche del personale internazionale, comprese le truppe NATO”.
Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale ha anche detto che il Kosovo sta conducendo un’indagine approfondita sull’incidente e che gli Stati Uniti sperano che Pristina arrivi fino in fondo:
“Tutti coloro che sono coinvolti nella pianificazione e nella realizzazione di questo attacco devono essere assicurati alla giustizia”, aggiungendo che gli Stati Uniti e gli alleati occidentali stanno monitorando un “grande dispiegamento militare serbo lungo il confine con il Kosovo che include uno schieramento senza precedenti di artiglieria avanzata serba, carri armati e unità di fanteria meccanizzata”.
Kirby ha assicurato che gli Stati Uniti stanno lavorando a stretto contatto con gli alleati europei per allentare le tensioni, dal momento che “crediamo che questo sia uno sviluppo molto destabilizzante”, ha detto preoccupato il portavoce.
Le autorità del Paese hanno anche affermato che stanno indagando su un potenziale ruolo russo, con Mosca che starebbe cercando di degradare i Balcani per distrarre dalla guerra in Ucraina. Mentre il primo ministro del Kosovo Albin Kurti ha accolto con favore la decisione di portare più truppe NATO in un’intervista all’Associated Press: “Abbiamo bisogno della NATO perché il confine con la Serbia è molto lungo e l’esercito serbo ha recentemente rafforzato le sue capacità e dispone di molte attrezzature militari sia dalla Federazione Russa che dalla Cina”.
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