Attacco terroristico a Londra. L’Isis rivendica l’attentato. La notizia arriva attraverso Site, il sito di monitoraggio della galassia jihadista, che ha spiegato come lo Stato Islamico abbia riconosciuto come un suo “combattente” l’aggressore del London Bridge. Usman Khan, l’attentatore del London Bridge, nei mesi scorsi aveva partecipato a un programma governativo di de-radicalizzazione e riabilitazione per i detenuti estremisti. Khan era in libertà vigilata e indossava il braccialetto elettronico alla caviglia, risiedeva nello Staffordshire, aveva 28 anni ed era di origine pachistane. Aveva sulle spalle, dal 2012, una condanna a 16 anni di galera per terrorismo ma, dal 2018, era in libertà vigilata. Era collegato al gruppo islamista al-Muhajiroun, uno dei più pericolosi tra quelli attivi nel Regno Unito. Prima dell’attacco Khan aveva partecipato a un evento a Londra ospitato da Learning Together, un’organizzazione con sede a Cambridge che lavora nell’istruzione dei carcerati.
Uno degli eroi che ha bloccato Usman Khan è un detenuto
Secondo quanto riportato dal Mail Online, uno degli eroi che ieri hanno bloccato Usman Khan, cercando di salvare la vita di una delle vittime, è a sua volta un detenuto. Si chiama James Ford, ha 42 anni ed è stato condannato all’ergastolo nel 2014 con un minimo di 15 anni da scontare. Il detenuto, a sua volta in libertà vigilata, aveva ucciso Amanda Champion, una ragazza di 21 anni con difficoltà di apprendimento.
Jack Merritt, una delle due vittime
Jack Merrit, 25 anni, è una delle due vittime dell’attacco terroristico a Londra. Della donna che ha perso a sua volta ieri la vita sul London Bridge non si conoscono ancora le generalità. Merrit si era laureato presso l’Università di Cambridge e teneva dei corsi per i detenuti all’estremità nord del London Bridge. Il ragazzo era coordinatore del progetto per il recupero dei carcerati “Learning Together”. Ieri docenti, studenti, educatori ed ex detenuti, tra cui lo stesso Khan, si erano ritrovati Fishmongers’ Hall per un incontro.