Il freddo è un po’ calato nelle ultime ore ma l’emergenza rimane. Lo sanno bene tutti i volontari dell’Associazione Pro Tetto che si muovono tra le vie di Milano per dare aiuto agli “invisibili”. Sono tante, troppe, le persone che una casa, un lavoro e un pezzo di pane non lo hanno. Le si vedono la sera, sdraiate a terra, con una coperta o un sacco a pelo di fortuna che aspettano che arrivi il giorno, o meglio, si augurano di vedere l’alba.
Gli “invisibili”, chiamati anche “senzatetto” o “homeless”, spesso sono persone che per ironia del destino hanno perso tutto: casa, lavoro, affetti. Persone, malgrado tutto, colme di dignità, persone che sperano ancora nel futuro. La maggior parte sono italiani e non per forza milanesi. Ci sono anche tanti senzatetto che arrivano da altre regioni d’Italia e che arrivano a Milano perchè si vergognano a vivere per strada nelle loro città di origine.
E non c’è limite di età per gli “invisibili”. Ci sono ragazzi, persone adulte e anche tanti anziani. Tanti di questi avrebbero molto da insegnare a tutti noi che ogni sera ci sediamo a tavola, stiamo al caldo e dormiamo su un morbido e comodo letto.
L’idea che spesso abbiamo in testa è che il senzatetto è tale per scelta, che è un disadattato, un pazzo, un ubriacone. Nulla di tutto ciò. Spesso li vediamo con il vino in Tetrapak in mano non perchè siano alcolizzati ma perchè cercano di ingurgitare calorie per provare a resistere al freddo. D’estate, invece, se gli va bene, riescono a recuperare una birra fresca sperando di dissetarsi e sopravvivere al caldo torrido.
L’impegno dell’Associazione Pro Tetto
Da diversi anni, per le vie di Milano si vedono comparire degli uomini e delle donne, con una felpa blu, con un piccolo logo sul cuore e uno più grande sulla schiena. Sono i volontari dell’Associazione Pro tetto che vanno ad aiutare gli “invisibili”. Un po’ di coperte, un piatto di penne al sugo, un po’ di pane, una bevanda tenuta calda in un thermos. Anche i volontari sfidano il freddo pungente d’inverno e il caldo soffocante d’estate. A loro non importa, dopo una giornata di lavoro, uscire nuovamente di casa e aggirarsi per le vie della città meneghina. A loro importa portare uno spiraglio di luce, un abbraccio a tutti questi “dimenticati”.
E’ giusto ricordare e sottolineare che tutti i volontari, Presidente compreso, si impegnano in questa missione a titolo totalmente gratuito. Qualunque offerta venga fatta all’Associazione viene investita per aiutare le persone in difficoltà.
Chi vi scrive ha più volte incontrato il presidente dell’Associazione Pro Tetto, Fernando Barone, ha conosciuto i volontari e, a casa, ha con orgoglio, la famosa felpa blu. Ricordo esattamente l’occasione in cui ho conosciuto Fernando Barone. Era una sera di qualche anno fa, un incontro stampa in una via nei pressi di corso Buenos Aires per conoscere più da vicino l’Associazione e le sue attività. A parlare c’erano il Presidente, Enrica Pavesi (conosciuta da tutti come Kika), Maria Noelle Joyceky e Paolo Ruffini. C’era anche Alfredo Rapetti Mogol. Ma, la cosa più importante di tutte, è che c’erano alcuni “invisibili”. Erano ben vestiti, sbarbati, profumati e hanno raccontato la loro vita presente e passata, con grande dignità e senza piangersi addosso. Hanno raccontato le difficoltà che si incontrano vivendo per strada, hanno raccontato il grande aiuto ricevuto dai volontari dell’Associazione Pro Tetto.
La multa di Natale
Forse, per meglio capire di chi vi sto scrivendo, basta ricordare quanto successo a Natale. La notizia, ovviamente, ha fatto gran rumore. L’amministrazione della città meneghina ha multato l’Associazione per aver organizzato un pranzo di Natale sotto la Galleria Vittorio Emanuele. Tutta la stampa, i telegiornali, le trasmissioni televisive ne hanno parlato. Il direttore Vittorio Feltri, si è anche offerto di pagarla. Ma non è stato l’unico a rendersi disponibile. Tutti scandalizzati, tutti pronti a saldare l’ammenda. Poi le telecamere si sono spente e tutto è tornato come prima. I soliti volontari in giro di notte per la città, i soliti “invisibili” sdraiati sui cartoni coperti alla bene e meglio e il pensiero di Fernando Barone: “speriamo di ritrovarli tutti vivi domattina”.
In questi giorni a fare notizia sono i clochard trovati morti assiderati. Perchè gli invisibili, d’inverno (ma anche d’estate), se ne vanno in silenzio, quasi sempre mentre dormono.
Un B&B e un lavoro
L’Associazione Pro Tetto, grazie agli aiuti che riceve da chi è sensibile a questo problema, cerca sempre di mettere a frutto il suo impegno. Capita che Fernando Barone riesca a far dormire per qualche notte un senza tetto in un B&B, a volte riesce anche a trovare a qualche invisibile anche un lavoro. Ma non è cosa facile perchè il “barbone” puzza. E così, trovare un posto dove queste persone possano lavarsi e presentarsi per un potenziale posto di lavoro diventa impossibile. C’è chi ha fatto l’elettricista, chi il muratore, chi il cameriere, chi la cuoca o il pizzaiolo.
Ristoranti, imprese, aziende cercano manovalanza ma non la trovano. O meglio, la potrebbero trovare. Ma chi vorrebbe presentarsi a colloquio “puzza”.
L’idea della nostra redazione
Ci piacerebbe poter aiutare i volontari dell’Associazione Pro Tetto e tutti gli invisibili e quindi abbiamo pensato che ogni settimana vi racconteremo la storia di un o di una invisibile. Questo per tener vivo l’interesse e sensibilizzare i milanesi (e non solo…) sui problemi che spesso abbiamo anche sotto il portone. Apriremo nelle prossime ore una rubrica dedicata alla Pro Tetto e vi aggiorneremo con foto, video e racconti di cosa succede ogni notte a Milano.
Riporteremo ogni settimana anche i contatti dell’Associazione Pro Tetto e l’Iban sul quale poter fare, volendo, una piccola offerta. L’area della metropolitana milanese registra circa 3.200.000 persone. Basterebbero davvero pochi euro per far dormire su un letto gli “invisibili”, permettere loro di lavarsi e di trovare un lavoro. Non serve aspettare la prossima multa o il 5×1000. Si può aiutare tutti i giorni.
Perchè essere invisibili non significa per forza essere degli scansafatiche o dei malviventi. E tutti abbiamo diritto a una seconda possibilità.
Associazione Pro Tetto
IBAN: BANCO BPM IT67 M 05034 01691 000000003021
TEL. 02 96842304