La Polizia Nazionale ha proceduto all’arresto di due individui accusati di diffondere messaggi e ideologie dell’ISIS attraverso i social network. Nella località di Itsasondo (Gipuzkoa), uno dei sospettati è stato fermato per la sua presunta partecipazione a reati di indottrinamento terroristico e autoformazione. Gli agenti hanno accertato che questo individuo ha creato e condiviso numerosi contenuti pro-ISIS, trovandosi in uno stadio avanzato di radicalizzazione jihadista. L’altro arrestato è stato bloccato ad Avilés (Asturie) con accuse di autoindottrinamento, autoformazione e glorificazione del terrorismo. Qui il video dell’Operazione.
Entrambi i detenuti sono stati portati in carcere oggi su ordine del tribunale. Le indagini, avviate all’inizio dell’anno, hanno permesso di individuare uno dei sospettati, che preparava e diffondeva materiale jihadista violento sui social media. Martedì scorso, gli agenti hanno avviato un’operazione che ha portato all’arresto di questo soggetto, alla perquisizione della sua abitazione e di due veicoli, rinvenendo vari dispositivi informatici ora sotto analisi.
Gli agenti hanno scoperto che tra i contatti presenti sui social network vi erano diversi profili jihadisti attivi in zone di conflitto. Il primo detenuto ha mostrato un forte entusiasmo per i mujaheddin, incitando a compiere atti terroristici e manifestando il desiderio di intraprendere la jihad e diventare un martire. Dato il rischio di un possibile atto violento, è stato arrestato.
Consapevole della gravità delle sue azioni, ha adottato rigide misure di sicurezza per eludere le autorità, utilizzando software che garantivano una navigazione sicura per evitare di essere scoperto dalla Polizia.
L’operazione, condotta dal Commissariato Generale dell’Informazione e dalla Brigata Provinciale dell’Informazione di San Sebastián, è stata coordinata dalla Procura del Tribunale Nazionale. Inoltre, la collaborazione con la Direzione Generale della Sicurezza Territoriale del Marocco (DGST) ha giocato un ruolo fondamentale, portando a numerosi arresti di terroristi in entrambi i paesi.
Questo sforzo evidenzia l’impegno dell’Ufficio del Commissario Generale per l’Informazione nella lotta contro il terrorismo jihadista sia a livello nazionale che internazionale, considerato una delle priorità della Polizia.
Dopo essere stato messo a disposizione del Tribunale Centrale d’Istruzione Numero Cinque del Tribunale Nazionale, il primo detenuto è stato incarcerato.
Per quanto riguarda il soggetto arrestato ad Avilés, le indagini hanno rivelato che aveva assimilato profondamente l’ideologia jihadista. Molto attivo sui social media, seguiva un gran numero di utenti ai quali inviava contenuti multimediali a sostegno della jihad. I suoi post esprimevano odio verso l’Occidente, incitando alla pratica del jihad e alla rivolta dei musulmani a Melilla, oltre a sostenere la causa palestinese.
Consapevole dell’illegalità delle sue attività, il detenuto ha preso misure di sicurezza per evitare di essere scoperto. La sua intenzione di compiere un atto di martirio ha portato all’arresto nelle prime ore di martedì, con perquisizioni che hanno portato al sequestro di apparecchiature informatiche attualmente in fase di analisi. Gli investigatori considerano ora neutralizzato un potenziale pericolo per la sicurezza nazionale.
Oggi, anche questo detenuto è stato messo a disposizione del Tribunale Centrale d’Istruzione Numero Cinque del Tribunale Nazionale, che ha ordinato la sua incarcerazione.