L’Armenia sceglie l’Europa: una sfida storica tra speranza e diplomazia

Il governo armeno approva il disegno di legge per l'adesione all'UE, ma il futuro è nelle mani di un referendum popolare

Il 2025 si apre con una decisione che potrebbe segnare una svolta epocale per l’Armenia. Durante una riunione del Consiglio dei ministri, il governo di Erevan ha approvato il disegno di legge per avviare il processo di adesione all’Unione Europea. Una scelta che, come dichiarato dal Primo Ministro Nikol Pashinyan, sarà confermata solo attraverso un referendum popolare. “In questa fase, prima di decidere sulla realizzazione del referendum, dobbiamo discutere con l’UE una ‘roadmap’, dobbiamo elaborare questa mappa” ha affermato il Premier, come riportato dall’agenzia Interfax.

Le relazioni tra Armenia e Unione Europea hanno radici profonde, ma non sempre lineari. Fin dal 1996, con l’Accordo di Partenariato e Cooperazione (PCA), Erevan ha cercato un dialogo con Bruxelles. Tuttavia, è solo negli ultimi anni che il desiderio di avvicinamento si è fatto più concreto.

Nel 2004, l’Armenia ha aderito alla Politica Europea di Vicinato (ENP), e nel 2017 ha firmato l’Accordo di Partenariato Globale e Rafforzato (CEPA), segnando un passo avanti verso una maggiore cooperazione. Tuttavia, la scelta del presidente Serzh Sargsyan di aderire all’Unione Economica Eurasiatica nel 2013 aveva temporaneamente allontanato il Paese dal percorso europeista.

La svolta è arrivata dopo la rivoluzione di velluto del 2018 e, soprattutto, a seguito dei conflitti nel Nagorno-Karabakh del 2020 e del 2023. La percezione di un calo del supporto russo, tradizionalmente garante della sicurezza armena, ha spinto l’Armenia a cercare nuovi alleati, rafforzando i legami con l’Europa.

Il conflitto del 2020, noto come la ‘Guerra dei 44 giorni’, ha visto l’Azerbaigian, con il sostegno della Turchia e l’uso di tecnologie avanzate, riconquistare gran parte del territorio perso negli anni ’90. Il cessate il fuoco mediato dalla Russia ha portato al ritiro armeno da molte aree e all’arrivo di un contingente russo di peacekeeping, segnando una fase di crescente vulnerabilità per Erevan.

Nel settembre 2023, un’offensiva lampo dell’Azerbaigian ha sancito la completa riconquista del Nagorno-Karabakh, con la resa delle autorità locali e la dissoluzione della Repubblica dell’Artsakh. Questo evento ha innescato un esodo massiccio di armeni verso l’Armenia, trasformandosi in una crisi umanitaria senza precedenti e amplificando il senso di isolamento di Erevan.

In questo contesto, l’Unione Europea si è posizionata come un partner chiave per l’Armenia. Nel 2023, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito il sostegno dell’UE alla sovranità armena, condannando apertamente le azioni dell’Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh. Questo cambio di prospettiva geopolitica riflette una nuova strategia armena, volta a ridurre la propria dipendenza dalla Russia e a costruire relazioni più solide con l’Occidente.

Pashinyan ha chiarito che la decisione finale sull’adesione sarà presa dai cittadini armeni. La Piattaforma Unita delle Forze Democratiche, coalizione filo-europeista, ha già raccolto oltre 50mila firme per promuovere un referendum, confermando l’ampio supporto popolare per questa iniziativa.

Nonostante il crescente avvicinamento all’Europa, le tensioni con l’Azerbaigian continuano a rappresentare un ostacolo. Secondo un rapporto di Stratfor, le divergenze tra i due Paesi impediranno probabilmente la firma di un accordo di pace nel 2025. L’Armenia si trova in una posizione delicata, divisa tra l’influenza di Mosca e il desiderio di integrazione con l’Occidente.

“Il Caucaso meridionale rimarrà un campo di battaglia per l’influenza geopolitica”, si legge nel rapporto di Stratfor. Erevan, però, sembra intenzionata a scommettere sulla cooperazione con l’UE, come dimostrano i recenti accordi con Eurojust e l’intensificazione dei dialoghi politici.

“L’Armenia guarda all’Europa non solo come a un partner economico, ma come a un modello di democrazia e stabilità”, ha dichiarato Pashinyan al vertice sulla democrazia di Copenaghen nel 2024. Le numerose visite ufficiali e l’interesse crescente dell’UE testimoniano un cambiamento politico profondo.

L’adesione all’UE rappresenta per l’Armenia una strada verso la modernizzazione e una maggiore sicurezza internazionale. Tuttavia, il percorso è lungo e ricco di ostacoli. Solo il tempo dirà se Erevan riuscirà a trasformare questa aspirazione in realtà.