Lo stalking, spesso minimizzato o frainteso, è una forma di aggressione che va ben oltre l’intrusione nella vita privata di una persona. È una persecuzione ripetuta, ossessiva e indesiderata che mina profondamente la sicurezza e la libertà delle vittime. Il caso di Alessandro Basciano, influencer e volto noto della televisione italiana, arrestato con l’accusa di stalking nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni, riporta al centro del dibattito un tema urgente e complesso.
Il caso Alessandro Basciano: oltre la notorietà, un dramma umano
Al centro della vicenda ci sono due personaggi mediatici: Alessandro Basciano, 35 anni, e Sophie Codegoni, 23, che si erano conosciuti nel 2021 durante la trasmissione Grande Fratello Vip. La loro relazione, nata sotto i riflettori, si era interrotta nell’ottobre 2023 dopo una serie di crisi e tensioni. Tuttavia, la fine del legame non ha segnato la conclusione dei problemi.
La denuncia di Codegoni, presentata nel dicembre 2023, ha dato avvio a un’indagine che ha messo in luce un quadro inquietante: minacce di morte, condotte persecutorie e violente, e un’aggressione fisica ai danni di un amico della giovane influencer. Senza contare l’elenco di parole irripetibili e frasi di minacce esplicite come «se non torni con me ti ammazzo come un cane e devi avere paura di rientrare a casa» e ancora «Io sono Ale Basciano, tu sei solo una sfigata…”. L’uomo le spiava il telefono, era incalzate e ossessivo. Secondo la giudice Anna Magelli, che ha disposto la custodia cautelare in carcere, il comportamento di Alessandro Basciano era caratterizzato da una “ossessiva gelosia” e da una “completa mancanza di autocontrollo”.
Le dinamiche dello stalking: una spirale di controllo
Il termine stalking, derivante dal verbo inglese “to stalk” (inseguire), racchiude una serie di comportamenti reiterati e intrusivi, finalizzati al controllo della vittima. Questi possono includere:
- Messaggi e telefonate incessanti;
- Pedinamenti e appostamenti;
- Minacce fisiche o psicologiche;
- Diffusione di informazioni private o false.
Questi atti, spesso percepiti come “banali” o frutto di una “passione eccessiva”, creano un clima di terrore che costringe la vittima a modificare le proprie abitudini di vita. È proprio questo il caso di Sophie Codegoni, che, secondo gli inquirenti, ha vissuto in uno stato di costante paura per la propria incolumità.
Quando la gelosia diventa violenza
Le radici dello stalking sono spesso legate a dinamiche di potere e controllo. Nel caso di Alessandro Basciano, l’elemento scatenante sembra essere stato il rifiuto di accettare la fine della relazione, alimentato da una gelosia morbosa. Gli episodi di violenza, come l’aggressione all’amico della ex compagna, dimostrano quanto il confine tra stalking e violenza fisica possa essere labile.
L’impatto sulle vittime: un trauma silenzioso
Vivere sotto la minaccia costante dello stalking provoca danni profondi, sia fisici che psicologici. Le vittime spesso sviluppano disturbi da stress post-traumatico, ansia cronica e depressione. Inoltre, come nel caso di Codegoni, la persecuzione può compromettere non solo la vita personale, ma anche quella professionale, costringendo la persona a rinunce e sacrifici per sfuggire al controllo del persecutore.
Un crimine che richiede attenzione e prevenzione
I casi di stalking sono purtroppo diffusi e trasversali, colpendo donne e uomini di ogni età e ceto sociale. Tuttavia, è essenziale che le vittime trovino il coraggio di denunciare