Accoltellamento a Santo Spirito. Prima o poi ci scapperà il morto.

Piazza Santo Spirito è una Piazza bellissima nel cuore di Firenze. Da sempre piena di vita e di cultura. Da sempre con qualche problemino di pubblica sicurezza. Tra sabato e domenica un giovane di 19 anni è stato accoltellato da una gang, per fortuna è vivo ma prima o poi se continua così ci scapperà il morto. Non mi stancherò mai di ripeterlo ma le isole felici non esistono più e Firenze è una ex isola felice. Unica cosa positiva è che il tema sicurezza è centrale nella campagna elettorale in corso a Firenze. Di Santo Spirito mi sono occupato più volte segnalando pure un gruppo di maranza con comportamenti anomali. Ovviamente non è assolutamente detto che siano loro. Santo Spirito è frequentata da più gruppi, da più gang. Le indagini in corso ci diranno qualcosa di più.

Dopo questo episodio mi è giunta la bellissima lettera di Padre Giuseppe Pagano Priore di Santo Spirito di cui consiglio la lettura e che trovo sia il modo migliore per concludere questo articolo:

“LETTERA APERTA

Carissimi genitori, 

vi scrivo a cuore aperto. Scrivo in particolare a voi genitori di adolescenti. Sono Padre Giuseppe della Basilica di Santo Spirito di Firenze. Fin da giovane sacerdote ho sempre lavorato con gli adolescenti, sia con adolescenti che facevano parte di gruppi parrocchiali e che frequentavano regolarmente l’Oratorio ma anche con ragazzi che rimanevano fuori dai cancelli dell’Oratorio e che divenivamo preda di ogni pericolo. Ho anche affrontato apertamente faccia faccia spacciatori senza scrupoli che entravano in Oratorio con cani e avevano il coraggio di allungare le “bustine” a bambini del catechismo di dieci anni. Affrontarli significava mettersi in pericolo e mettere anche in pericolo. Ricordo una volta che un adolescente voleva mettere addosso le mani ad uno spacciatore che mi stava aizzando addosso il suo cane. Vi dico questo non perché mi voglio fare bello, ma per dirvi che non giudico e non punto il dito contro nessuno perché mi sono chiare le debolezze e ho visto ragazzi bravi perdersi e ragazzi che sono tornati indietro dal rischio del baratro. Solo l’aiuto della Digos una volta ha potuto infrangere tutto un grande giro che si era formato fuori e dentro l’Oratorio. 

Mi chiesi che cosa si potesse fare oltre al ricorrere alle forze dell’ordine e intuii che l’unico modo per bloccare tutto il giro era occupare il territorio soprattutto con la presenza dei genitori che avendo capito il gran pericolo hanno risposto con grande generosità. Non erano controllori dei figli ma avevano solo occupato quegli spazi che erano diventati ormai luoghi di chi era lì solo per interessi economici e non gli importava nulla della vita dei ragazzi. I genitori facevano le loro attività e i loro figli nemmeno si rendevano conto della loro presenza, ma c’erano!

Ora mi trovo a Firenze da diversi anni e sulla situazione della Piazza e Sagrato di Santo Spirito mi dichiaro uno “sconfitto”, uno che non riesce a capire come si può sensibilizzare tutti coloro che potrebbero fare qualcosa per affrontare una situazione sì di degrado, ma soprattutto di rischio di morte (in senso allargato) per tanti giovani. Penso di non essere uno sprovveduto e so bene che molti giovani vivono in modo sano lo spazio adiacente alla Basilica, ma è anche vero che in questi ultimi mesi molti adolescenti si ritrovano sul Sagrato non in modo sano. Ciò che è accaduto a Costantino è molto grave, vittima di violenza gratuita. Vittima forse anche dell’indifferenza. Ma cosa c’è all’origine di questo grave episodio? Tanta povertà di valori, tanto interesse da parte di chi vende alcool e droga senza scrupoli. Questi adolescenti pagano per l’indifferenza e interessi di noi adulti che non sappiamo trasmettergli quegli strumenti che possono colmare quel vuoto esistenziale che ha bisogno di essere colmato. 

Però cari genitori è importante non darsi per vinti, ce la possiamo fare ancora, ma non bisogna avere paura di denunciare chi semina una cultura di morte, ma ciò che è improntante è la vostra presenza, non di controllo ossessivo, ma presenza! Sapere dove e cosa fanno i propri figli, soprattutto se adolescenti, non è mancanza di fiducia in loro, ma significa interessarsi di quello che fanno e dei luoghi che frequentano. 

Sono certo di non avervi dato soluzioni, ma il mio vuole essere soprattutto un appello accorato per frenare un fenomeno che sta mettendo a rischio tanti adolescenti e voi avete un ruolo principale per bloccarlo”.

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