Il premio Nobel per la pace a Narges Mohammadi

Il Premio Nobel per la Pace 2023 è stato assegnato a Narges Mohammadi per “la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani e della libertà per tutti”, ha annunciato venerdì a Oslo il Comitato norvegese per il Nobel. Il nome di Mohammadi è diventato sinonimo della lotta per i diritti umani in Iran, una battaglia che le è costata quasi tutto.”Complessivamente, il regime l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte per un totale di 31 anni di prigione e 154 frustate”, ha detto il presidente del Comitato norvegese per il Nobel Berit Reiss-Andersen durante la cerimonia di annuncio.

In una registrazione audio dall’interno di Evin, condivisa con la CNN prima dell’annuncio di venerdì, si sente Mohammadi cantare i canti di “donna, vita, libertà” – lo slogan della rivolta scatenata l’anno scorso dalla morte della 22enne Mahsa Amini sotto la custodia della polizia morale del Paese. Amini è stata arrestata perché presumibilmente non indossava correttamente il velo.

La registrazione viene interrotta da un breve messaggio automatizzato – “Questa è una telefonata dalla prigione di Evin” – mentre si sentono le donne cantare una versione Farsi di “Bella Ciao”, la canzone popolare italiana del XIX secolo che divenne un inno di resistenza contro il fascismo. ed è stato adottato dal movimento per la libertà iraniano. “Questo periodo è stato ed è tuttora l’era della più grande protesta in questa prigione”, ha detto Mohammadi alla Galileus Web in risposte scritte alle domande presentate tramite intermediari.

Henrik Urdal, direttore del Peace Research Institute di Oslo, ha descritto alla CNN la vittoria di Mohammadi come “un risultato straordinario per i diritti delle donne in Iran. Le donne nel paese combattono per l’uguaglianza e la libertà da generazioni, e la morte di Mahsa Amini è diventata un catalizzatore contro l’oppressione e la violenza. La vincitrice di oggi, ingiustamente incarcerata a Teheran, invia un messaggio forte ai leader iraniani che i diritti delle donne sono fondamentali in tutto il mondo”, ha affermato.

Il premio Nobel per la Pace assegnato a Narges Mohammadi è un riconoscimento dei suoi sforzi straordinari nel difendere i diritti umani in Iran. Mohammadi, una fisica che ha iniziato la sua carriera come ingegnere e giornalista, è stata una voce coraggiosa contro l’ingiustizia nel suo paese. Ha lottato contro la pena di morte e ha denunciato le violazioni dei diritti umani, anche quando è stata imprigionata per il suo attivismo.

Le proteste nazionali in Iran, scatenate dalla morte di Masha Amini, hanno visto la partecipazione di migliaia di persone che chiedevano libertà e uguaglianza. Nonostante la brutale repressione del governo, Mohammadi ha continuato a difendere i diritti fondamentali, dimostrando un coraggio straordinario anche dietro le sbarre.

Il Comitato per il Nobel ha sottolineato che il premio non è solo per Mohammadi, ma anche per tutte le persone che hanno lottato contro la discriminazione e l’oppressione delle donne nel regime teocratico iraniano. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza della parità di diritti come fondamento per la pace globale, un obiettivo che tutti dovremmo abbracciare per costruire un mondo più giusto e fraterno.

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