Il lungo week-end di campionato si è appena esaurito e già oggi si riparte con il secondo turno delle coppe europee.
Nei posticipi del lunedì pomeriggio il Torino ha confermato la sua sterilità offensiva (appena 1 gol nelle ultime tre partite) mentre il Sassuolo ha ribadito il suo ruolo di squadra imprevedibile e, dopo aver battuto Juve e Inter, è stato steso in casa dal Monza di Colombo, grazie soprattutto agli scellerati sprechi sotto porta di Laurientè.
In serata la Fiorentina, con uno spettacolare primo tempo e con Nzola finalmente a segno nel finale, ha tramortito il Cagliari desolatamente ultimo in classifica, raggiungendo Napoli e Juve al terzo posto.
Ancora una grande prestazione di Gonzalez, sempre piu’ leader della squadra, ma va segnalata la prova di Kayode, campione d’Europa con gli azzurrini dell’under 19 la scorsa estate grazie al suo gol decisivo in finale, letteralmente inarrestabile sulla fascia destra e prezioso anche in fase difensiva.
I viola ospiteranno giovedì sera gli ungheresi del Ferencvaros nel secondo turno di Conference.
Stasera in campo l’Inter, reduce dal one man show di Lautaro a Salerno in una partita che ha insinuato qualche dubbio sulla condizione e l’inserimento delle seconde linee nerazzurre.
Di scena al Meazza il Benfica, che evoca in casa nerazzurra dolci ricordi legati ai quarti di finale dello scorso anno.
La formazione di Schmidt, rispetto alla splendida cavalcata dello scorso anno, ha perso due giocatori fondamentali come Grimaldo e Goncalo Ramos e si trova già costretto a non fallire dopo la sconfitta interna all’esordio contro il Salisburgo.
La vittoria con il Porto in campionato grazie al decisivo gol di Di Maria ha ridato fiducia ai lusitani, ma l’Inter dopo il pari di San Sebastian deve assolutamente vincere per non rendere complicato un girone in cui sarà bene non sottovalutare anche gli austriaci di proprietà della Red Bull.
Inzaghi dovrebbe proporre la formazione tipo con l’unico dubbio legato al ruolo di difensore di centro-destra tra Darmian e Pavard.
Alla stessa ora al Maradona chiaramente sold out, va in scena la grande sfida tra il Napoli di Garcia e il Real Madrid di Ancelotti.
I partenopei, dopo il travolgente successo di Lecce che pare aver allontanato in modo definitivo le nubi che si erano addensate anche per il caso Osimhen, è atteso alla prima importante verifica stagionale per confermare la statura di big europea conquistata con il percorso Champion della scorsa stagione, interrotto solo ai quarti di finale.
Anche il tecnico francese dovrebbe riproporre la formazione tipo con unico assente Rrahmani, sostituito dal norvegese Ostigard, in crescita dopo il difficile esordio in Champions e accompagnato al centro della difesa da Natan, anche lui convincente dopo il lungo periodo di apprendistato.
Il Real Madrid arriva alla sfida del Maradona dopo la netta vittoria in casa della sorpresa Girona, che ha riconsegnato ai blancos il primo posto in classifica in Liga.
Ancelotti torna nell’unica grande piazza in cui non ha mietuto successi con un’esperienza da dimenticare terminata con un amaro esonero.
Il tecnico di Reggiolo riproporrà il centrocampo a rombo, avversato in Spagna, ma studiato per esaltare le caratteristiche di Bellingham, ancora a segno nella trasferta in Catalogna.
Il Milan sarà impegnato domani nella trasferta di Dortmund, che diventa già uno snodo delicato dopo il pari della prima giornata con il Newcastle in un girone in cui il PSG dovrebbe recitare la parte del leone.
I rossoneri arrivano in Germania galvanizzati dopo il successo sulla Lazio che ha messo in luce una manovra finalmente piu’ fluida grazie alle geometrie di Adli e agli strappi di Rijnders al servizio delle sgasate di Pulisic e Leao.
Il Borussia deve ancora smaltire la delusione della Bundesliga buttata via lo scorso anno (come testimoniato dalle dichiarazioni forti di Haller) e metabolizzare l’addio di Bellingham, ma i gialloneri sono in ripresa e, trascinati dall’eterno Reus e da Malen, hanno fatto bottino pieno negli ultimi tre incontri, issandosi al terzo posto in classifica.
Pioli dovrebbe proporre a centrocampo Musah e Pobega in luogo degli infortunati Krunic e Loftus-Cheek, per il resto formazione tipo con il tridente titolare.
Anche la Lazio, grande delusione di questo avvio di campionato con il sedicesimo posto in graduatoria, sarà di scena domani sera al Celtic Park contro gli scozzesi del Celtic, in una partita da non sottovalutare non solo per il fattore ambientale.
Dopo il pari miracoloso all’esordio contro i Colchoneros, i biancocelesti non possono fallire questo appuntamento prima delle due sfide con il Feyenoord che saranno probabilmente decisive per la qualificazione.
Con gli scozzesi in emergenza in difesa, Sarri dovrebbe far rifiatare Romagnoli e Zaccagni e concedere una nuova chance a Kamada finora oggetto misterioso e a Pedro, la cui esperienza internazionale potrebbe risultare fondamentale.
L’Atalanta di Gasperini, reduce dalla gara con ritmi da Premier contro la Juve messa nell’angolo soprattutto nel secondo tempo in cui si è avvertita l’assenza di Scamacca in zona gol, giovedì sera sarà a Lisbona a casa dello Sporting nella seconda giornata dei gironi di Europa League per dare seguito al debutto vittorioso contro i polacchi del Rakow.
Sulla carta più agevole la partita della Roma, che attende all’Olimpico gli svizzeri del Servette, per bissare il successo ottenuto all’esordio in Moldavia e per dare seguito al non esaltante successo in campionato contro il Frosinone, in cui le note liete sono arrivate da Lukaku (ancora in gol) e da una difesa finalmente non perforata.
Nella giornata di serie A, oltre a Lautaro, sul proscenio Orsolini (autore di una magnifica tripletta contro l’Empoli) e Gudmundsson (che si è ripetuto a Udine con una doppietta dopo la grande prestazione con la Roma) in una partita in cui l’Udinese, grazie al primo gol di Lucca e a un autogol a tempo scaduto, ha salvato almeno per il momento la panchina di Sottil, in attesa dello scontro diretto di Empoli che aprirà venerdì sera l’ottavo turno di serie A, l’ultimo prima della sosta per le nazionali.
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