Sono 55 le opere con protagonisti i capelli esposte in via Tortona 32 dal 30 ottobre al 15 novembre (con ingresso gratuito). Gli artisti sono tutti iscritti al biennio di Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il ricavato delle opere acquistate sarà devoluto a “La Forza e il Sorriso-per la bellezza delle donne che affrontano il cancro”.
La simbologia dei capelli: il progetto
Il progetto che ha visto nascere la mostra “I capelli: simbologia, semiologia e sociologia attraverso lo sguardo dell’artista” nasce dal concorso ideato da Alfaparf Group rivolto agli studenti del biennio dell’Accademia delle Belle Arti di Brera. I partecipanti al concorso sono stati 70, ma premiati solo i primi tre classificati e l’opera più votata sui social network. Tra le 70 opere realizzate, 55 sono quelle esposte negli spazi milanesi di via Tortona.
La finalità principale della mostra è la raccolta fondi destinati alla Onlus “La Forza e il sorriso”che si occupa di sostenere le donne che affrontano il cancro attraverso laboratori dedicati alla bellezza. Gli studenti di Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica dell’Accademia di Belle Arti di Brera hanno da sempre uno sguardo rivolto al sociale e non hanno mancato di rendere merito all’argomento “capelli” tanto caro alle donne che devono sottoporsi a terapie invasive quali la chemioterapia o la radioterapia.
I capelli protagonisti della mostra
Nel percorso espositivo i capelli sono i veri protagonisti: lisci, vaporosi, statici o in movimento, sono il contorno del viso e regalano tono e personalità: i giovani artisti non hanno avuto difficoltà ad interpretarli sotto diversi punti di vista. Ed è proprio questo il motivo per il quale la perdita dei capelli durante le terapie antitumorali può diventare un cruccio, una sofferenza, un motivo di alienazione. Allo stesso modo, il capello ha sempre avuto un ruolo chiave nella Storia dell’Arte, tanto che le docenti dell’Accademia hanno dichiarato:
“Il capello è uno dei temi più interessanti della storia dell’arte. Durante questo progetto i ragazzi hanno avuto la possibilità di diventare protagonisti proponendo opere realizzate attraverso una totale libertà d’espressione delle diverse modalità tecniche e artistiche. Tutto questo si colloca in un biennio specialistico nato per formare artisti-terapeuti che si misurano all’interno di ambienti sociali differenti: dalla psichiatria alla psicanalisi, dalle scienze all’educazione ai reparti pediatrici. L’obiettivo rimane quello di rendere, attraverso l’arte, “meno dolorosi” i momenti di persone in difficoltà”.