Tregua nel Nagorno-Karabakh. Parla l’Ambasciatore dell’Armenia

E’ stato raggiunto un accordo per stabilire una completa cessazione delle ostilità nel Nagorno-Karabakh a partire dalle 13:00 del 20 settembre. L’intesa  è stata raggiunta con la mediazione del comando russo di mantenimento della pace nel Nagorno-Karabakh, ha annunciato l’Ufficio presidenziale del Nagorno-Karabakh. 

La situazione è seguita con grande apprensione dall’Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia, Tsovinar Hambardzumyan: « Oggi l’Azerbaijan ha avviato un massiccio attacco non provocato contro il Nagorno-Karabakh, colpendo città e civili su larga scala. Dopo aver imposto un blocco totale, per circa 9 mesi, ai 120.000 armeni sottoponendo la popolazione alla fame e sofferenze morali e psicologiche, ora l’Azerbaijan li sta prendendo deliberatamente di mira per eliminarli. Questa aggressione non provocata nel Nagorno-Karabakh puo’ essere descritta solo come atrocità di massa. L’Azerbaijan sta ignorando completamente tutti gli sforzi precedenti per stabilizzare la situazione e i relativi appelli internazionali.Mentre la comunità’ internazionale chiede all’Azerbaijan l’immediata apertura del corridoio di Lachin e propone un meccanismo di dialogo tra Stepanakert e Baku, quest’ultimo inizia un attacco di aggressione contro la popolazione. Come prima di ogni attacco, anche questa volta, l’Azerbaijan ha iniziato una propaganda diffondendo false notizie e incolpando le forze armene per aver attaccato le postazioni dell’Azerbaijan. Queste fake news sono state puntualmente smentite sia dall’Armenia che dal Nagorno-Karabakh sapendo che in questo modo l’Azerbaijan prepara una nuova aggressione.Pochi giorni fa il Primo Ministro Armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato apertamente che l’Azerbaijan sta schierando le forze armate sul confine con l’Armenia e introno al Nagorno-Karabakh, ma questo messaggio di allarme e’ caduto nel vuoto. Gli appelli della comunità internazionale non hanno prodotto nessun risultato. Ilham Aliyev ha ignorato tutti gli avvertimenti e tutti gli appelli della comunita’ internazionale. Tutto questo rischia di portare inevitabilmente a ulteriori numerose tragedie umane.In questa situazione e’ necessario dare un forte messaggio politico di condanna da parte della comunità internazionale e di adottare immediate sanzioni al paese che sta ignorando la stessa comunita’ internazionale»

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