Enzo Jannacci è stato, è e sarà un artista impossibile da raccontare. Fuori da qualsiasi classifica il dottore prestato alla musica ha raccolto una carriera fatta di parole e note, ma non solo, precorrendo i tempi e superando qualsiasi stile. Con la sua poesia e la sua prosa, l’autore milanese ha raccontato le anime semplificando le parole a tal punto da renderle complesse. Vengo anch’io il documentario di Giorgio Verdellli riesce a trasmettere tutta la carica di Enzo grazie alla profonda dovizia del suo regista. Approcciando l’artista in maniera totale l’autore inquadra perfettamente il lavoro del musicista.
Con l’utilizzo di materiale inedito , curato dallo stesso Verdelli, e una ricerca capillare degli archivi il regista narra un uomo che ha saputo rendere il dubbio un sorriso. La forza di Vengo anch’io è quella di svelare episodi meno conosciuti di Jannacci, una serie di aneddoti che trasmettono l’uomo oltre al compositore tracciando un quadro (quasi) totale della carriera e del pensiero del protagonista. Ciò che stupisce di Jannacci è la sua maniera di vivere l’arte, passando dalla musica al cabaret o al teatro è stato in grado di inventare una vera e propria forma di comunicazione. In alternativa al cantautorato classico l’artista parla soprattutto della dignità e lo fa senza pregiudizi positivi o morali posticce.
Nei criminali di mezza tacca , negli scoppiati o nei senza tetto di Enzo c’è sempre una profonda consapevolezza anche quando la capacità di reagire viene meno. Un tributo completo che Verdelli riesce a rendere più che mera narrazione mostrando allo spettatore chi era Enzo Jannacci e quali sono i segni della sua eredità nella cultura italiana. Sullo schermo vanno le testimonianze di chi l’ha conosciuto, spesso lavorando con lui, da Vasco Rossi a Cochi Ponzoni fino ad Abatantuono. Testimonianze che Verdelli ha saputo montare , il documentario è soprattutto montaggio, nello stile del protagonista. Sicuramente emozionante Enzo Jannacci Vengo anch’io è una pagina di bellezza che un artista ha saputo tenere insieme senza mai prenderla eccessivamente sul serio.