I giacimenti petroliferi contenuti all’interno del Parco Nazionale Yasuni, nell’Amazzonia ecuadoriana, non potranno più essere sfruttati. Questo ha stabilito il 59,14% degli ecuadoriani nel referendum tenutosi ieri in Ecuador parallelamente alle elezioni presidenziali. Il clamoroso risultato del referendum è dovuto all’impegno di Yasunidos, il gruppo ambientalista che ha promosso la consultazione per proteggere Yasuni e la parte di foresta amazzonica in esso contenuta. L’Unesco nel 1989 aveva dichiarato questo Parco riserva della biosfera.
Dimora di popolazioni indigene e di moltissime specie animali
Stop alle trivelle dunque, anche nell’area conosciuta come “blocco 43”, dove sono situati i più importanti giacimenti di Yasuni. Una grande vittoria anche per le popolazioni indigene che risiedono all’interno del parco vivendo in regime di isolamento volontario. Ricordiamo ancora che Yasuni rappresenta la dimora di ben 610 specie di uccelli, 139 specie di anfibi e 121 specie di rettili. Come detto il referendum si è svolto contemporaneamente alle elezioni presidenziali, che vedono in lizza la candidata progressista Luisa González e quello conservatore Daniel Noboa e che verranno definite al ballottaggio. L’Ecuador sta sperimentando un periodo di turbolenza politica a seguito del recente omicidio, avvenuto il 9 agosto, di uno dei candidati alla presidenza, Fernando Villavicencio.
Foto di Mario Schwammborn da Pixabay