Uno dei candidati alle elezioni presidenziali in Ecuador Fernando Villavicencio è stato ucciso a colpi di pistola al termine di un comizio in una scuola della capitale, Quito. Si tratta del giornalista e attivista politico oppositore dell’ex presidente Rafael Correa (2007-2017), che da qualche settimana viveva sotto protezione della polizia dopo le minacce ricevute. L’assassino è morto per le ferite riportate durante la cattura, mentre altri 6 sospettati sono stati arrestati. Secondo i media locali, “gli agenti speciali stavano indagando sulla possibilità che un ordigno esplosivo fosse stato piazzato proprio nel luogo del comizio dove poi è avvenuto l’agguato”.
L’Ecuador invaso dalla cocaina
Nell’ultimo decennio, infatti, complice anche la pandemia l’Ecuador è rapidamente passato dallo status di Paese di transito a vera e propria centrale dello stoccaggio di cocaina, raffinata e pronta per essere spedita in Europa. Anche questo preoccupa gli inquirenti: mentre un tempo tra il 60 e il 70 per cento della coca prodotta era destinata al mercato regionale americano (Stati Uniti e America Centrale), oggi il dato si è completamente ribaltato. Ed è così che il 70 per cento dei narco-container ecuadoregni finiscono in Europa, principalmente in Belgio, nei Paesi Bassi e in Calabria.
Violenza in continuo aumento
In questo modo, la nazione andina raggiunge livelli mai visti di violenza: ad esempio Guayaquil, sede di cinque degli otto terminal marittimi nazionali da cui passa la droga, è oggi una delle 25 città più pericolose del mondo. Nel corso dell’ultimo anno, qui si sono registrati circa 47,7 omicidi ogni 100 mila abitanti, un aumento di sette volte in appena cinque anni. Il tasso di omicidi nazionale è così cresciuto del 180% dal 2020 al 2021, mentre nel 2022 nell’Ecuador ha registrato la spaventosa cifra di 4.603 omicidi. La polizia attribuisce l’80% di questi delitti a scontri tra gruppi criminali che si contendono il controllo della distribuzione e dell’esportazione di droga: autobombe, decapitazioni, impiccagioni in pubblico e violenza nelle carceri è ormai cronaca quotidiana. A tal proposito, basti dire che gli omicidi in carcere sono passati dai 46 del 2020 agli oltre 300 del 2021. Non sorprende quindi che gli indici di approvazione del presidente Guillermo Lasso siano crollati, alimentando le richieste d’impeachment da parte del Congresso, innescate dalle accuse di corruzione e interessenze con i trafficanti di droga, che coinvolgerebbero finanche il cognato del presidente (accuse negate sia da Lasso che dal cognato).