La scienza dell’incredibile è l’ultimo libro di Massimo Polidoro, nato dall’attualità delle fake news e dalle teorie del complotto, per rispondere alle seguenti domande: “Perché crediamo? Da dove nascono le nostre convinzioni?”.
Perché crediamo?
Per rispondere a questa domanda, Massimo Polidoro parte dalla scienza, con le sue principali discipline che, nel tempo, si sono occupate di verificare la veridicità delle varie credenze: biologia, antropologia, sociologia, storia e neuroscienze.
Attraverso la narrazione di alcune storie incredibili, la scienza dell’incredibile indaga le radici biologiche e psicologiche che alimentano la necessità di credere. Il risultato di questa esplorazione ci riporta alle nostre origini, all’alba della nostra civiltà. Dai primi ominidi all’homo sapiens, la nostra mentre si è plasmata.
“Ovviamente, una volta, queste credenze ci aiutavano a sopravvivere. Erano fondamentali” spiega Polidoro. “Ora il mondo è profondamente cambiato e certe cose rischiano di diventare delle vere e proprie fabbriche di illusioni”.
Creare connessioni tra gli eventi, trovando spiegazioni talvolta irrazionali, attribuendo significati a forze superiori è un modo che ci viene naturale. Questa attitudine deriva dal bisogno umano di far parte di un gruppo, “la tribù” del nostro passato, con il quale condividere esperienze e credenze.
Di qui, una potente reazione di fronte a ciò che mette in discussione questo castello di illusioni, visto come una minaccia.
Il web e le credenze. Sotto accusa?
Da queste parole si evince come la ricerca di conferme accompagni l’essere umano dalla notte dei tempi. Sicuramente, una delle fonti di sapere più utilizzate, per reperire informazioni, è internet.
Il web però ha il demerito di diffondere credenze molto velocemente, in tempo reale, raggiungendo potenzialmente un enorme numero di persone a creare una propria “tribù” di appartenenza virtuale. Questa community riesce a dare quindi quel conformismo sociale in grado di soddisfare il bisogno di protezione, conforto e conferme che l’uomo continua a ricercare.
Nella prefazione al libro il Professor Telmo Pievani, filosofo della biologia e saggista, parla di “Tribalismo digitale”: “L’ipertecnologico web, paradossalmente, è diventato la nicchia ecologica perfetta per la nostra mente ferma al tempo delle caverne”, scrive.
Come se ne esce?
Imparando a esercitare il “dubbio” sistematico attraverso le proprie capacità critiche, la cultura scientifica e anche il buon senso. Tutto questo fornisce una serie di alternative per affrontare il conflitto di fronte al quale spesso l’uomo si ritrova: ciò in cui credo è vero?
Attraverso una narrazione chiara e comprensibile, il libro fornisce gli strumenti dell’indagine scientifica in grado di valutare l’attendibilità e la veridicità delle credenze. Solamente ragionando come scienziati, consapevoli dei limiti ed errori umani, l’uomo è pronto a cambiare idea di fronte a costruzioni mentali solide e a trattare con chi non vuol dare retta alla ragione.
Ma, soprattutto, ci fornisce l’unico vero antidoto contro il pregiudizio e la superstizione: una curiosità inesauribile.
L’autore
Massimo Polidoro è un giornalista, scrittore, docente universitario e divulgatore scientifico. Divenuto famoso per le sue indagini su fenomeni insoliti, bufale e presunti misteri, ha fondato con Piero Angela il Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze), di cui è segretario.
Docente presso vari atenei italiani, collabora come consulente a numerosi programmi televisivi, ha un seguitissimo canale YouTube con oltre un milione di followers ed è autore di numerosi podcast di successo per Audible e altre piattaforme.
Tra le sue pubblicazioni più recenti, vi sono Geniale (Feltrinelli, 2022) e La scienza dell’incredibile (Feltrinelli, 2023). Ha scritto oltre sessanta libri e più di un migliaio di articoli per “Focus” e diverse testate internazionali.