Non si arresta l’emergenza migranti e il numero dei morti in mare.

Nei primi sei mesi del 2023 sono stati registrati 132.370 arrivi irregolari nell’Unione europea. Si tratta del dato più alto dal 2016 e il Mediterraneo centrale resta la principale rotta migratoria: 65.600 persone, con un aumento del 140% rispetto al 2022 ed è un’emergenza che va oltre i freddi numeri.

Un’emergenza che ha risvolti drammatici: secondo il bilancio del’Organizzazione internazionale per le migrazioni ( Oim) , riportato da Frontex, solo nel mese di giugno 2023 sono scomparse circa 1.900 persone, di cui la maggior parte lungo la rotta del Mediterraneo. «Gli arrivi per la protezione dei confini nel suo rapporto mensile – su tutte le altre rotte migratorie hanno registrato cali rispetto a un anno fa, che vanno dal 6% sul Mediterraneo occidentale fino al 34% sulla rotta del Mediterraneo orientale», scrive l’Agenzia Ue. Frontex nel suo aggiormento riportato dall’Agi scrive: « Dopo una diminuzione a maggio causata da lunghi periodi di cattive condizioni meteorologiche, i trafficanti hanno intensificato le loro attività, determinando un aumento dell’85% degli arrivi nel Mediterraneo centrale nel solo mese di giugno». Inoltre «L’aumento della pressione migratoria su questa rotta potrebbe persistere nei prossimi mesi con i trafficanti che offrono prezzi piu’ bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia in mezzo a una feroce concorrenza tra i gruppi criminali».

Il nodo Tunisi

Il presidente della Commissione Europea , Ursula von der Leyen, e i premier di Italia, Giorgia Meloni, e Paesi Bassi, Mark Rutte, sono attesi domenica a Tunisi dove salvo sorprese dovrebbero chiudere l’accordo con il presidente Kais Saied una serie di accordi che toccano anche le migrazioni. L’obiettivo scrive Agi « è dare il via libera al memorandum d’intesa sulla migrazione che prevede l’erogazione di 105 milioni di euro di fondi europei. Così come la fornitura di un sostegno immediato per il bilancio tunisino con un contributo di 150 milioni di euro».

Ma sui 900 milioni di euro dell’FMI non c’è accordo

Resta molto complicato trovare l’accordo sui 900 milioni di euro di assistenza macrofinanziaria in prestiti Ue, strettamente legati agli accordi della Tunisia con il Fondo monetario internazionale che chiede garanzie e riforme a Kais Saied. L’UE vorrebbe adottare una soluzione trasitoria tuttavia, non tutti gli Stati si sono espressi a favore. Tra gli accordi che verranno siglati domenica ci sono la cooperazione nell’ambito del commercio e degli investimenti, dell’energia e della transizione energetica, e delle relazioni ‘people to people’ – dalla formazione all’Erasmus. Come scrive Agi « Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, l’accordo che sarà firmato a Tunisi domenica dimostra l’impegno del nostro Paese per la stabilita’ del Mediterraneo». L’intesa – secondo Tajani  – « permetterà alla Tunisia, anche grazie all’impegno italiano, di essere protagonista nella lotta contro il traffico di migranti e avviarsi verso un percorso di stabilità e crescita».

@riproduzione riservata