È in corso alle Scuderie del Quirinale la mostra “Arte Liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra”. Realizzata in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, l’ICCD – Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione e l’Archivio Luce – Cinecittà, la mostra è visitabile fino al prossimo 10 aprile.
Arte Liberata. La Resistenza del Patrimonio Artistico Nazionale
Scopo la mostra “Arte Liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra” è quello di rendere omaggio a tutti coloro che durante il secondo conflitto mondiale hanno messo a disposizione le loro competenze per salvare il nostro immenso patrimonio artistico.
Molti sono stati i protagonisti di questa iniziativa, poco conosciuta nel nostro paese, tutti uomini e donne che sono stati protagonisti di una ‘Resistenza’ diversa. Non basata sulle azioni militari ma su una fervente attività di salvataggio di molte nostre opere d’arte, una ‘prima linea’ senza armi ma comunque decisa a tutto. Fra questi citiamo personalità come Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Emilio Lavagnino, Vincenzo Moschini, Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Noemi Gabrielli, Aldo de Rinaldis, Bruno Molajoli, Francesco Arcangeli, Jole Bovio e Rodolfo Siviero.
La struttura della mostra.
La mostra è molto ben strutturata. Infatti pone in evidenza il fenomeno mediante la suddivisione in tre sezioni. La prima dedicata a quelle opere d’arte che entrarono nel mirino dei nazisti, soprattutto per soddisfare i desideri di Hitler e di Göring. La seconda, invece, a tutte quelle opere che nel nostro paese furono messe in salvo dagli effetti devastanti della guerra come bombardamenti, attentati ed ogni tipo di distruzione. Infine la terza sezione dedicata alle restituzioni che caratterizzarono il dopoguerra soprattutto di quelle opere che presero la via della Germania.
Per ognuna delle opere trattate ci sono esaurienti pannelli che ne ricostruiscono le vicende abbinati a testimonianze, immagini e video e all’esposizione della relativa opera d’arte protagonista di tutta la vicenda. Prezioso allo scopo è l’indiscutibile contributo dell’Istituto Luce. Due gli esempi più esplicativi. La Danae di Tiziano finita nella camera da letto di Göring esempio e il celebre Discobolo Lancellotti, copia romana del celebre bronzo di Mirone la cui bellezza estetica accese i desideri di Hitler. I video delle visite del Führer e di Göring a Roma e in Italia fanno da splendida cornice ai due celebri capolavori.
Molto suggestive anche le testimonianze visive di tutte quelle operazioni che scongiurarono la distruzione di una fetta importante del nostro patrimonio artistico. Sono ricordate molte di quelle iniziative che furono messe in atto per spostare le opere in luoghi più sicuri rispetto alle collocazioni al momento giudica a rischio.
Arte Liberata. La testimonianza di un’epoca
Sono esposti oltre cento capolavori salvati durante la Seconda Guerra Mondiale per un percorso espositivo che risulta essere vera e propria testimonianza di un’epoca dominata da quelle tremende dittature. I loro effetti si proiettarono ad ampio spettro in tutto il tessuto sociale e culturale europeo ma, fortunatamente, furono bloccati. Si riuscì a salvare quanto possibile e restituire una parte della necessaria e sperata normalità.
Luigi Gallo e Raffaella Morselli hanno curato la mostra ai quali va il merito di aver preparato un percorso espositivo avvincente ed esaustivo. Per approfondirne tutti gli aspetti la casa editrice Electa ha pubblicato un catalogo molto ben strutturato opera degli stessi curatori della mostra.
ARTE LIBERATA 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra
Visitabile fino al 10 aprile 2023
Scuderie del Quirinale
Via XXIV Maggio 16 – ROMA
Orari: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Biglietti: Intero € 15,00, Ridotto € 13,00, Under 30 €10.00. Giovani 6-17 anni € 2,00
www.scuderiequirinale.it