Coppia separata di mezza età si allea per impedire il matrimonio della figlia. I due erano marito e moglie ma il tempo ha messo l’acredine tra di loro. In disaccordo su tutto, vivono in due città differenti, Giorgia e David dovranno seguire la figlia a Bali per interrompere un amore. La ragazza non sente ragioni ma i genitori conoscono bene l’errore. Ticket to paradise è una commedia del 2022 con protagonisti George Clooney e Julia Roberts. Il film, diretto da Ol Parker è l’ennesima fotocopia di un soggetto che Hollywood propina serialmente.
Separati con prole che vogliono impedire all’amata bimba di incorrere nel loro stesso sbaglio Ambientato in un resort stucchevole Ticket non brilla per quasi nulla tranne che per l’affinità recitativa dei due protagonisti. Dopo tanti lavori insieme Clooney e la Roberts sembrano una macchina perfetta con battute mediocri che nemmeno la loro abilità riesce a migliorare. Lo sviluppo è ipotizzabile da cinquant’anni, i due ex partono con lo scopo di fermare un sentimento per trovarsi in balia delle vecchie emozioni.
Lei cinica, lui attratto si esibiscono in gag che culmineranno con la piacevole scoperta di amarsi ancora. Cinema senza idee e senza alcuna attrattiva che fatica a intrattenere e non riesce nemmeno a farsi accettare del tutto. Le pretese sono a zero ma Ticket to paradise di paradisiaco non ha nemmeno la location artefatta in stile viaggio premio. Nemmeno i tratti distintivi dei due divi salvano del tutto la baracca, la testa inclinata di lui e la risata stile Stregatto made in Julia si conoscono a memoria. Il film è uno specchietto per le allodole che non incanta più, ma fa riflettere su quanto lo schermo non racconti paradisi ma ricicli idee per un ticket d’ingresso troppo alto.
Se il cinema classico è stato il punto di partenza e la commedia, il genere di riferimento torni in sala Scandalo a Filadelfia garantirebbe il valore storico di un soggetto notevole. George e Julia dovrebbero rispettare la loro affinità con un minimo di selezione all’ingresso per le proposte.