Nel Montana del primo novecento due fratelli si fanno la guerra. Un uomo gentile e un prevaricatore associano alla loro attività di mandriani un’intolleranza malcelata e manifesta. Il cattivo rende amara l’esistenza di cognata e nipote e il buono non oppone la resistenza dovuta. Dopo la recente presentazione al festival di Venezia arriva in sala Il potere del cane l’ultimo lavoro di Jane Campion.
La regista sceglie un western dalle ambientazioni classiche e confeziona un cinema dei vecchi tempi, dove gli spazi aperti fanno da palcoscenico a una tragedia umana di stile psicologico. Partendo da George (il fratello compassionevole) l’obiettivo si sposta sulla moglie Rose e infine sul figlio di lei. Punto di unione tra i personaggi è Phil aguzzino con il mito del west che manifesta le sue insicurezze vessando chiunque trovi sulla sua strada. Tratto dal romanzo di Thomas Savage il potere del cane rinuncia alla ruvidità del libro per concedere momenti di romanticismo e indugi nel panorama bucolico classici del western di maniera.
Dialoghi in stile melodramma per un film gestito perfettamente che segue la via di una narrazione morbida. La regista usa sapientemente il cast, su tutti Benedict Cumberbatch ottimo nel dare vita a un uomo perennemente in guerra contro un nemico inesistente. Una regia intrisa di bellezza è quella della Campion che usa la macchina, riuscendoci, per rendere attraente qualsiasi particolare della vicenda.
Nonostante un’ottima confezione, l’interno perde un po’ di fascino non facendo provare alcuna emozione allo spettatore ma limitandosi a proporre stilemi classici del genere senza darne una vera motivazione.
I Personaggi risultano imprigionati in ruoli che , nonostante il potenziale non riescono ad uscire dallo schermo lasciando solo un sapore di copia .Il potere del cane ricorda un melodramma in ambiente west e come in tutte le tragedie, il tempo della redenzione per i personaggi arriverà. Il cattivo si rivelerà meno cattivo, il pavido meno codardo e il nipote molto più egoista . La Campion proporne un film dall’estetica impeccabile che latita nella parte emozionale affidandola a un corretto riassunto dei sentimenti.