Donna in carriera di origini salentine torna nelle sue terre per risolvere un problema. Arrivata in puglia da Roma, dove vive e lavora, Irene troverà ad aspettarla la vecchia governante. La casa di campagna andrebbe venduta ma Ada, ormai anziana e senza famiglia, si rifiuta di lasciare quella che considera anche casa sua.
Sulla giostra, il nuovo lavoro di Giorgia Cecere è una ricerca profonda nella solitudine femminile e nelle contraddizioni che la modernità porta in dote. Ida donna d’altri tempi è rispettosa delle tradizioni e vive secondo quei valori, come pudicizia e onestà che si sono persi negli anni arrivando, talvolta, a essere visti come difetti.Raramente si è affrontata la solitudine dal punto di vista delle signore e la regista riesce a farlo raccontando con tono lieve tutte le peculiarità del carattere femminile che ne aumentano la forza. Il contrasto tra Irene, donna indipendente e molto attaccata alla carriera, e Ada è il punto di partenza che migliorerà entrambe .
La governante insegnerà alla giovane come apprezzare le cose semplici e a sorridere dei propri guai. I dialoghi alternano perfettamente momenti di scontro a lievi sorrisi. Il mondo del Salento che Irene trova è quello di persone semplici che affrontano le complessità senza eccessiva competizione, giudicandosi senza giudicare. Il film ricorda di quanto la memoria degli anziani sia preziosa perché senza un cuore antico non potrebbe esserci futuro.
In scena va il brulicare sereno di una parte di mondo presente che riesce a trasmettere tranquillità. La giostra del film potrebbe essere quel viaggio nella consapevolezza che è giusto mettersi in cammino ma a volte si può vivere a pieno anche stando fermi. Ottima la prova della Gerini e di Lucia Sardo che riescono a emozionare con una recitazione posata e intensa allo stesso tempo. Una piacevole parentesi in sala quella della Cecere che aiuterà il pubblico a superare alcuni momenti dove il dubbio di perdere qualcosa si farà troppo pressante.