La 42ma edizione del festival Segni Barocchi di Foligno è partito alla grande con un concerto interamente dedicato alla Famiglia Bach. Il 2 settembre sul palco della Corte di Palazzo Trinci la flautista Laura Pontecorvo e il clavicembalista Rinaldo Alessandrini hanno ottenuto un lusinghiero successo.
Segni Barocchi. La XLII edizione
Segni Barocchi è uno dei festival più longevi dell’estate musicale italiana.
Quest’anno è giunto alla XLII edizione e, per l’occasione, presenta un programma particolarmente intenso e interessante, È partito lo scorso 2 settembre e prevede concerti e avvenimenti fino al prossimo 8 settembre a Foligno e nel territorio circostante. Ogni giorno sono previsti tre concerti nei quali la musica barocca fa la parte del leone e ad eseguirla sono chiamati interpreti nel vasto panorama nazionale e internazionale.
La direzione artistica del festival è stata recentemente affidata a Fabio Ciofini, musicista molto esperto in questo particolare campo musicale. È noto anche come raffinato esecutore e interprete di musica barocca e quindi ci sembra la personalità giusta per guidare una rassegna così specifica. Quest’anno si è trovato di fronte alla difficoltà di organizzare un programma che segni la ripartenza delle esecuzioni dal vivo. I rischi, come si può immaginare, sono tanti e, quindi, occorre inserire molto coraggio nelle scelte. Ciofini per spiegare lo spirito del festival ha citato un testo di Lorenzo il Magnifico: “Ogni tristo pensare caschi, facciam festa tuttavia”. È la giusta filosofia che ci può far comprendere lo spirito del festival di questi giorni.
Segni Barocchi. Partenza in grande stile.
Il 2 settembre presso la Corte di Palazzo Trinci a Foligno partenza alla grande con due artisti di richiamo, Laura Pontecorvo e Rinaldo Alessandrini, flauto e clavicembalo. Hanno presentato un concerto dal significativo titolo di Sonate della famiglia Bach per traversiere e clavicembalo.
Un excursus nell’ambito della Famiglia Bach che è partito dal capostipite Johann Sebastian per transitare nelle opere di Johann Christian, Wilhelm Friedemann e Carl Philipp Emanuel. La Sonata per traversiere e clavicembalo obbligato BWV 1030 ha aperto il concerto. È una delle due che Bach compose per questo strumento (l’altra è la BWV 1032) ed ha preceduto una Suite per traversiere scaturita da una operazione di carattere musicologico. Come ha messo in evidenza la flautista Laura Pontecorvo, di Bach ci è pervenuta un’unica suite per traversiere, la Partita BWV 1013. La strumentista vista la carenza di composizioni per questo strumento ha operato una sorta di ricostruzione elaborando materiali provenienti da altre composizioni. La fonte principale è stata la Suite francese BWV 815 per clavicembalo della quale ha trascritto l’Allemande, la Courante e la Gavotte. Ad essa ha aggiunto la Gigue della Suite francese BWV 817 ponendo al centro la Sarabande proveniente dalla Suite BWV 1011 per violoncello solo. La Pontecorvo non è nuova a questo tipo di operazioni ‘fantasiose’ ma senza dubbio efficaci come dimostrato anche qui a Foligno.
Le composizioni dei discendenti del grande Johann Sebastian, pur non essendo frutto di quella ‘scintilla divina’ in possesso del capostipite, hanno comunque catturato l’attenzione del pubblico. A partire dalla Sonata per traversiere e clavicembalo obbligato op.8 n.6 di Johann Christian con il delizioso allegretto. Poi la Sonata in la minore per clavicembalo solo di Wilhelm Friedemann, di dubbia attribuzione seguita dalla Sonata per traversiere e clavicembalo obbligato Wq 83 di Carl Philipp Emanuel Bach. Un programma accattivante che, usando le parole della stessa Pontecorvo si è rivelato “…. tutto all’insegna del dialogo paritario tra flauto e clavicembalo”.
Successo per due straordinari interpreti.
Un dialogo paritario, quindi, realizzato pienamente grazie ai due strumentisti protagonisti della serata: Laura Pontecorvo e Rinaldo Alessandrini. Innanzi tutto c’è da dire che tra i due musicisti c’è una collaborazione artistica profonda. Laura Pontecorvo, infatti, è primo flauto di Concerto Italiano la formazione fondata e diretta da Rinaldo Alessandrini. Un elemento questo che ha contribuito a regalarci una esecuzione del tutto omogenea nell’insieme. A questo va aggiunto che ognuno di loro gode di una fama di livello internazionale per la loro attività concertistica e didattica che favorisce esecuzioni di ottimo livello come quella che abbiamo ascoltato a Foligno.
Al termine del concerto il pubblico, numeroso considerando le limitazioni quantitative del covid, ha applaudito a lungo e convintamente al termine del concerto.