Tra i due litiganti che si contendono la leadership del Mondiale, Verstappen e Hamilton, ad avere la meglio sul tracciato azero è Checo Perez, che ottiene la sua prima vittoria in Red Bull al rocambolesco GP dell’Azerbaijan. Il messicano eredita dal suo compagno di squadra il gradino più alto del podio in quella che sembrava fino al 46° giro una vittoria scontata per Max Verstappen. Ma si sa, nelle gare finchè non si passa sotto la bandiera a scacchi tutto può accadere. Ed è esattamente quello che è successo a 5 giri dal termine quando l’olandese, leader della corsa, si schianta contro il muro per il cedimento dello pneumatico posteriore sinistro che lo costringe al ritiro. Max vede così sfumare un bottino di 25 punti che gli avrebbe consentito di allungare ulteriormente in classifica su Hamilton, fino a quel momento bloccato in terza posizione.
Standing start
A seguito dell’incidente il GP è stato sospeso con bandiera rossa. Si era ipotizzato che altre gomme con mescola dura potessero cedere. Infatti poco prima, al giro 31, la stessa sorte era toccata a Lance Stroll sempre a causa del cedimento della hard posteriore sinistra della sua Aston Martin. Il GP è poi ripreso con una gara sprint di due giri con partenza dalla griglia. E qui un nuovo colpo di scena. Lewis Hamilton, ripartito dalla seconda piazza al fianco del nuovo poleman Perez, si è preso con forza la prima posizione, ma alla staccata va lungo sbagliando clamorosamente la frenata e ritrovandosi ultimo. Il pilota della Mercedes spreca così un’occasione d’oro per riappropriarsi della leadership del Mondiale con Verstappen fuori dai giochi. Tira un sospiro di sollievo la scuderia di Milton Keynes, con Perez che riesce in comodità a gestire gli ultimi due giri di Baku.
In termini di classifica piloti Baku si conclude con un nonnulla. Verstappen rimane leader con 105 punti contro i 101 di Hamilton. Storia diversa per il Mondiale Costruttori con Red Bull che allunga su Mercedes grazie al messicano che, nonostante sia spesso sottotono in qualifica, in gara riesce sempre a fare la differenza. Al contrario le Frecce Nere lasciano Baku con 0 punti, con la dodicesima posizione di un inconsistente Valtteri Bottas e l’errore di Hamilton, sedicesimo.
“V per Vendetta”
A regalare grandi emozioni nostalgiche è stato sicuramente il secondo posto di un rinvigorito Sebastian Vettel che torna a podio dopo il terzo posto del GP di Turchia dell’anno scorso con Ferrari. Il tedesco è stato bravo ad approfittarsi delle circostanze, ma stava comunque gestendo un quarto posto prima dell’interruzione della gara. Sul podio anche Pierre Gasly, che si è distinto per tutto il weekend prima qualificandosi in seconda fila, poi difendendo magistralmente la sua posizione in gara dall’attacco di Leclerc nel giro finale.
Il monegasco, dopo la magnifica pole del sabato, ha disatteso le aspettative in gara concludendo al quarto posto. Alla partenza il ferrarista è stato sorpassato prima da Hamilton, poi dalle Red Bull. Se è chiaro che la Ferrari non aveva il passo per competere con i due team, è anche vero che Charles, con Verstappen e Hamilton fuori dai giochi, si è ritrovato dietro a una Aston Martin e una Alpha Tauri. Poco bene anche Carlos Sainz che ha concluso ottavo davanti a Daniel Ricciardo. Di positivo restano però le due pole consecutive di Leclerc e da oggi il terzo posto nei costruttori, davanti a McLaren.
Nel rush finale si sono distinti altri due veterani. Un brillante Fernando Alonso, sesto con l’Alphine e Kimi Raikkonen decimo, davanti al suo compagno di squadra Giovinazzi. Il finlandese ha ottenuto anche un grande successo, insieme a Schumacher è l’unico pilota ad aver conquistato punti in gare separate da più di vent’anni. A dimostrazione che quando lo show si fa interessante l’esperienza ripaga e le “vecchie glorie” desiderose di riscatto sono sempre pronte a ruggire.