La Camera di San Paolo, affrescata da Correggio e la mostra Umberto Eco, Franco Maria Ricci. LABIRINTI. Storia di un segno. Sono due gli appuntamenti-simbolo del nuovo inizio di Parma Capitale. Dopo i lunghi e difficili mesi delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria, Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 celebra la riapertura dei luoghi della cultura dando avvio al suo rinnovato palinsesto di iniziative, che vedrà un crescendo di appuntamenti e attività, in una vasta area espositiva “diffusa”, che si snoda in città e sul territorio, dipanandosi dall’Appennino al Po.
Un programma rinnovato, vasto e differenziato
Musei, teatri, biblioteche, gallerie, cinema: i centri della cultura tornano a popolare i pensieri e l’immaginazione di cittadini, appassionati e turisti. Parma si anima con eventi, esposizioni, spettacoli, concerti, rassegne, mostre: si spazia dalle statue dei Mesi e delle Stagioni di Benedetto Antelami ad Abecedario d’artista, dedicata ai giovani artisti dell’Emilia-Romagna a Palazzo del Governatore; dalle Porcellane dei Duchi di Parma alla Reggia di Colorno all’installazione Florilegium; da Design! Oggetti, processi, esperienze – Through Time, che svela l’immenso patrimonio degli archivi dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione), a Modigliani. Opere dal Musée de Grenoble di Fondazione Magnani Rocca; da Parma la città del profumo alla rassegna Il trionfo del Tempo e del Disinganno alla scenografica Abbazia di San Giovanni Evangelista.
Due gli appuntamenti-simbolo del nuovo inizio
Come detto, sono molti e in grado di soddisfare interessi variegati, gli appuntamenti che hanno ripreso a susseguirsi a Parma, tornata a fregiarsi del titolo di Capitale della Cultura. Due però, meritano un’attenzione particolare.
Torna a essere visitabile, per cittadini e turisti, la splendida Camera di San Paolo, nota anche come Camera della Badessa, affrescata dal Correggio, la cui gestione è ora affidata al Comune di Parma. È uno dei gioielli meno noti del Cinquecento italiano: la sua nuova apertura, nell’anno in cui Parma è Capitale della Cultura, acquista un valore speciale e diviene emblema di un possibile nuovo rinascimento, che non può prescindere dalla cultura. La Camera è uno degli ambienti del monastero benedettino di San Paolo, che fu fondato verso l’anno 1000 dal vescovo di Parma, Sigefredo II, e conobbe il periodo di maggior splendore quando ebbe come badessa Giovanna da Piacenza, dal 1507 al 1524, che ne fece uno dei centri culturali più significativi di Parma. Donna di vasta cultura, resse per diciassette anni il convento come una grande corte rinascimentale, aprendo il suo appartamento ad artisti e letterati. Nel 1519, per affrescare un’altra delle sue camere “alla maniera moderna”, la badessa chiamò Antonio Allegri, in arte Correggio, che introdusse a Parma un linguaggio pittorico compiutamente umanistico. Per l’originalità dell’invenzione artistica e la raffinatezza dei motivi decorativi, questo ambiente è riconosciuto oggi come un capolavoro assoluto del Rinascimento italiano.
Altro momento eccezionale nel calendario della Capitale ed esempio virtuoso della sinergia della città con il suo territorio, è la mostra del Labirinto della Masone “Umberto Eco, Franco Maria Ricci. LABIRINTI. Storia di un segno”, percorso multimediale aperto al pubblico dal 22 maggio al 26 settembre 2021. La mostra si sviluppa in quattro sale, nelle quali i visitatori sono accompagnati dalla guida di ombre nobili e sapienti, legate alla storia di Ricci, come Umberto Eco e Jorge Luis Borges, con transiti multimediali di parole e pensieri. Il Labirinto, nato da un’idea di Franco Maria Ricci, editore, designer, collezionista d’arte e bibliofilo, ospita, oltre al parco, la sua collezione d’arte. Aperto dal 2015, è un luogo di cultura che si estende per otto ettari a Fontanellato, in provincia di Parma, il più grande al mondo, nel suo genere, con un labirinto costituito da bambù di specie diverse.
Informazioni e prenotazioni obbligatorie su www.parma2020.it
Foto: Edoardo Fornaciari
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