Varianti Covid nel centro Italia: ipotesi aumento quarantena a 21 giorni

La variante inglese del Covid compare sempre più spesso in Italia. Ministero della Salute e Iss hanno proposto al Cts l'allungamento a 21 giorni del periodo di quarantena per i positivi

monitoraggio varianti coronavirus

Il crescente numero di focolai delle varianti Covid nel centro Italia potrebbe portare, nei prossimi giorni, ad una nuova stretta delle regole riguardanti la quarantena. Vi sono province di Abruzzo e Marche nelle quali il 50% dei contagi è legato alla variante inglese, ceppo presente anche nel 30% dei casi accertati in Emilia Romagna e preoccupa anche la mutazione ‘brasiliana’, individuata a Chiusi.

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Covid, quarantena a 21 giorni causa varianti?

Per avere maggiore chiarezza in merito alla diffusione delle varianti è stata avviata un’indagine tra le regioni: un campione dei tamponi risultati positivi al Covid del 3 e del 4 febbraio verrà analizzato per verificare la presenza della variante inglese; entro l’11 febbraio dovrà essere data comunicazione all’Istituto Superiore di Sanità. Seppur ancora non completa dai primi risultati emergerebbe la presenza, nel 30-50% dei campioni a seconda delle regioni, della variante inglese. Sulla base di questa situazione ministero della Salute e Iss hanno interloquito con il Comitato Tecnico Scientifico proponendo l’allungamento del periodo di quarantena a 21 giorni.

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“Rilevato un aumento di casi tra i bimbi under 10”

Il maggior numero di campioni con la presenza della variante inglese è stato al momento rilevato dall’Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise come riportato da Repubblica. Qui vengono analizzati anche i tamponi umbri e anche Nicola D’Alterio, direttore dell’Istituto, ha confermato che “il ceppo britannico compare sempre più spesso. È evidente che cammini più degli altri”. Con una crescita della contagiosità in particolare tra i giovani: “Dove attecchisce – spiegano gli esperti – la curva dei contagi sale in modo quasi verticale”. “Il virus potrebbe diffondersi in una categoria finora poco toccata, che rischia di portare i contagi in famiglia” ha aggiunto l’epidemiologa Stefania Salmaso interpellata dal quotidiano, facendo riferimento ai nuovi cluster con le varianti e al fatto che è stato rilevato, durante l’ultimo monitoraggio dell’Associazione italiana di epidemiologia, “un aumento di casi fra i bambini sotto ai dieci anni. È la prima volta che notiamo un segnale del genere”.