Michael Schumacher è cosciente e a breve tornerà nella sua casa in Svizzera. Lo conferma un medico dell’ospedale Geroges Pompidou di Parigi. La notizia del ricovero del pilota nell’ospedale parigino arriva dopo diversi anni di assoluto silenzio circa le sue condizioni di salute. L’ex pilota di F1 è stato trasportato nella capitale francese lunedì mattina, 10 settembre, per sottoporsi, si vocifera, a una terapia a base di cellule staminali.
Schumacher ricoverato sotto falso nome, sarebbe cosciente
A dare la notizia dell’arrivo all’ospedale Georges Pompidou di Parigi è stato il quotidiano Le Parisien. Pare che un medico sia riuscito a ottenere una confidenza da una dottoressa del reparto di cardiologia. La dottoressa in questione avrebbe confermato la presenza di Michael Schumacher nel suo reparto e avrebbe anche aggiunto “Michael Schumacher è cosciente, l’ho visto io”. Sempre da indiscrezioni pervenute dalla stessa fonte, l’ex campione del mondo di Formula 1 dovrebbe iniziare una terapia sperimentale a base di cellule staminali che dovrebbero migliorare il suo recupero. Le fonti di Le Parisien affermano anche che oggi, intorno alle 17.45 Jean Todt è passato a trovare Schumi per poi lasciare l’ospedale da un’uscita secondaria.
Segnalati casi di recupero stato di coscienza ma sempre minimi
La notizia dello stato di coscienza di Michael Schumacher ha fatto il giro del mondo in pochi minuti e ha risollevato gli animi dei tanti fan del campione rimasti sempre affezionati al loro idolo. L’Adnkronos ha intervistato il professor Paolo Maria Rossini, ordinario di Neurologia dell’Università cattolica di Roma e direttore dell’Area Neuroscienze della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma. “In letteratura scientifica sono segnalati casi di recupero dello stato di coscienza anche a distanza di anni, dopo un prolungato stato vegetativo” ha commentato il medico. “Si tratta di stati di minima coscienza: di certo il paziente non si alza in piedi e non parla. E quasi sempre si rimane a questo livello” ha successivamente dichiarato il professor Rossini.
Schumi, 6 anni di speranza
Sono passati 6 anni, 6 lunghissimi anni di speranza da quel maledetto giorno in cui Michael Schumacher è caduto su une delle piste di Meribel, sulle Alpi francesi. Il sette volte campione di F1 è rimasto coinvolto in una terribile caduta mentre stava sciando insieme al figlio, allora quattordicenne. Fin dal momento del trasferimento in elicottero dalle piste all’ospedale il quadro clinico di Schumacher è stato dichiarato molto critico. Il pilota è arrivato in coma con un’emorragia cerebrale in corso.
Gerard Saillant, il professore che ha eseguito l’intervento neurochirurgico aveva dichiarato “Il signor Schumacher è arrivato a Grenoble alle 12.40, a seguito di un incidente sugli sci avvenuto in tarda mattinata. Presenta un grave trauma cranico ed è arrivato in ospedale in coma. Si è reso necessario un immediato intervento neurochirurgico ma la situazione resta critica”.
Da quel momento in poi, le uniche dichiarazioni pervenute alla stampa sono state per un po’ di tempo quelle di Sabine Kehm, manager e portavoce di Schumacher. Successivamente per volontà della famiglia di Shumi si sono spenti i riflettori sul campione.
Corinna Schumacher dovrebbe rompere il silenzio
L’ex manager della Mercedes, Nick Fry, che ha lavorato accanto a Schumacher tra il 2010 e il 2012 ha chiesto a Corinna Schumacher di rompere il silenzio. “Per quanto ha fatto Michael nella sua carriera, la gente vorrebbe conoscere la sua condizione di salute” ha commentato Fry. Corinna Schumacher dovrebbe rompere il silenzio indipendentemente dal fatto che sia una buona o una cattiva notizia. Corinna dovrebbe condividere il modo in cui ha affrontato questa sfida perché ci sono molte persone in una situazione simile a quella di Michael che troverebbero utile confrontarsi con un’esperienza diretta” ha concluso l’ex manager della Mercedes.