Woody Allen e gli anni che verranno

Woody Allen ha compiuto ottantacinque anni. Una notizia apparentemente normale che scandisce il tempo per tutte quelle persone che si sono formate con il lavoro del regista newyorkese. Il film di Woody è sempre stato un appuntamento imprescindibile come Natale o ferragosto, lui non ha mai deluso regalando lavori a scadenza regolare che sono diventati oggetti di riferimento. Non è importante fare classifiche o descrivere la profonda ecletticità di questo maestro assoluto, è importante ricordare quanto alcuni periodi della vita siano indissolubilmente legati ad alcuni titoli della sua produzione.

Il periodo comico, la commedia, i gialli o i musical hanno scandito gli anni migliori e quelli peggiori di tre generazioni. La malinconia, tema caro al regista, si richiama immediatamente pensando con chi si è visto la prima volta Harry a Pezzi o Pallottole su Broadway. L’uscita annuale di Allen rimane uno degli appuntamenti cinematografici più rispettati da ogni estimatore.

I film meritano rispetto e alcuni autori più di altri. Non si può vedere Crimini e Misfatti da soli, occorre divedere l’emozione con una persone importante. Quando si è soli, ci si limita a guardare la sedia vuota vicina e riflettere sul perché. Un film dovrebbe essere un evento da assaporare, ricordando la sala e l’ora dello spettacolo. Alla fine di Match Point passeggiare sotto la neve allungando quel pomeriggio freddo è stato, per qualcuno, una parte di vita che solo Allen e la sua aurea potrebbero mai dare.

Ci si sente meglio dopo un film del regista più prolifico di sempre. Essere trascinati in quell’incantesimo fatto di musica anni 30, di battute e di riflessioni sulla vita regala una gioia unica. Perfino i font che il regista usa da sempre nei titoli di testa, hanno assunto un aspetto quasi mitologico. Qualunque soggetto decida di approfondire lo rielabora facendolo diventare suo. La commedia sono anni che ha come punto di riferimento i dialoghi e le situazioni che Allen ha lanciato per primo. “Com’è il film? Pieno Woody Allen, fatto male” Chi non ha mai sentito dire o detto una cosa simile? Il lavoro di questo intellettuale finissimo è un genere a sé stante.