Anticonformista, blasfema e trasgressiva: così è stata spesso definita Arahmaiani, la cui arte ruota attorno ai temi della democrazia, dell’ecologia e dell’emancipazione femminile, raccontando tra le altre cose il rapporto tra violenza ai danni della natura e violenza contro le donne. Al PAV, Parco Arte Vivente di Torino, fino al 28 febbraio 2021.
Arahmaiani, l’artista
La sua ricerca artistica percorre la storia dell’Indonesia, terra affascinante e complessa, che spesso in occidente è vista solo attraverso l’occhio del turismo di massa. Arahmaiani ce la restituisce invece con occhio militante, che attacca e critica il potere e le istituzioni religiose. Proprio a causa del suo attivismo è stata condannata al carcere e al divieto di esporre le sue opere in patria per lungo tempo.
Al centro della sua ricerca artistica ci sono il corpo della donna e la terra, visti talvolta con la lente dell’ironia, ma anche e soprattutto come rappresentazioni tragiche o avventure collettive di entusiasmo e speranza. Una prospettiva ecofemminista che unisce la denuncia dello sfruttamento del corpo e del lavoro delle donne e lo sfruttamento delle risorse naturali.
Politics of Disaster, la mostra
Al centro dello spazio espositivo della mostra troviamo Memory of Nature (2010 – ongoing), risultato di un’intensa ricerca condotta da Arahmaiani insieme a una comunità di monaci buddhisti. Ricreando la forma del tempio di Borobudur a Java, propone un’opera contemplativa che “evoca la memoria dell’universo ed enfatizza i sistemi valoriali che ci motivano a rispettare la natura”.
La seconda parte della mostra procede invece a ritroso nel tempo, riproponendo alcune performance che Arahmaiani ha dedicato ai temi della mercificazione del corpo della donna, la distruzione ambientale, l’ossessione del mercato.
Il lavoro di Arahmaiani è stato esposto in musei e biennali di tutto il mondo. Con questa personale al PAV di Torino, visitabile fino al 28 febbraio 2021, appare per la prima volta in Italia.