“Non scrivo per il successo. Scrivo per me.” Ennio Morricone, di professione musicista, ha lasciato questa vita. Lo apprendiamo da un necrologio che lui stesso ha voluto scrivere per salutare gli amici, i parenti e soprattutto la moglie Maria con cui conviveva dal 1956. Quando un pezzo di arte abbandona questo spettacolo d’arte varia, è sempre difficile ricordarlo senza cadere nel didascalico.
Si potrebbe parlare delle collaborazioni con Sergio Leone, con De Palma con Tornatore , ma sarebbero tutte cose risapute. Ennio Morricone era un uomo discreto, un individuo capace di emozionare attraverso le note e rendere allo stesso modo alcuni film indimenticabili. Il lavoro sulla “trilogia del dollaro” vale esattamente quello di Leone e di Clint Eastwood.
Da Leone a Tarantino
Un direttore d’orchestra che ha influenzato compositori di tutto il mondo attraverso la sua ricerca del suono e le sue epicità. E’ storia recente il suo Oscar per la collaborazione con Tarantino che gli è valsa una statuetta. Una musica che arrivava all’inconscio capace, in alcuni casi, di essere ricordata ancora più del film. Dopo il conservatorio Morricone si è dedicato alla musica con umiltà e coerenza, la stessa coerenza che gli ha permesso di vendere oltre settanta milioni di dischi rimanendo nel cuore e soprattutto nella testa delle persone. Il maestro era un uomo capace di minimizzare il successo per esprimere un atto creativo con maggiore libertà.
Arrangiatore e maestro
Musicista eclettico ha collaborato con i più grandi registi del cinema mondiale non disdegnando mai di fornire le sue abilità a esordienti e personalità meno blasonate. Oltre al cinema ha avuto modo di dimostrare il suo talento anche nella musica leggera arrangiando alcuni dei pezzi che sono entrati a far parte della storia della canzone italiana come Sapore di Mare o Se telefonando. La peculiarità di questo artista è indubbiamente quella di essere andato oltre il film, esistono temi impressi nelle memorie a prescindere da una visione o meno.
E’ con Morricone che il compositore di colonne sonore assume una dimensione più ampia, dalla sua ricerca è partita una sana competizione a emulare il maestro nella ricerca di quelle caratteristiche che non l’hanno mai abbandonato in tutta la sua carriera. Negli anni il cinema ha conosciuto ottimi compositori ma il capostipite rimane un musicista in grado di umanizzare i suoni come il coyote o un semplice fischio per trasformare in melodia qualsiasi lato della vita.