Certo, sono davvero dei fenomeni gli uomini mercato della Juventus, non solo pensano (bontà loro!) di essere i migliori in assoluto ma soprattutto che gli altri abbiano l’anello al naso o, adirittura, che a loro debba essere riconosciuto tutto, sia per meriti che per chissà quale altro dono divino. Avevano acquistato, lorsignori, un paio di anni fa (o giù di lì) tale Bernardeschi dalla Fiorentina pensando di aver fatto l’ennesimo”colpo del secolo” ma – ahi! ahi! – si sono accorti nel corso del tempo di aver preso una malaugurata e clamorosa topica, di aver puntato sul cavallo sbagliato. Del resto, essere di tanto in tanto fallaci è umano pur avendo avuto tra le proprie mura domestiche il tanto reclamizzato “Re del mercato”, da tempo ormani in perenne disuso.
Non sapendo più che farsene di quell’ex puledro divenuto, nel frattempo, un ronzino imbolsito e anche ben sapendo che per liberarsene ci si dovrà fare una minusvalenza abissale, gli uomini-mercato juventini tentano in tutti i modi di inserire il suo nome in qualche trattatativa in modo da non rimetterci molto. anzi, se possibile, addirittura di guadagnarci. E’ così che nelle settimane scorse mister Paratici e il suo staff sono transitati anche dalle parti di casa Milan per parlare con chi di dovere e convincere la dirigenza rossonera a mettere sul piatto nientemeno che il contratto di Gianluigi Donnarumma proponendo, come contropartita tecnica, appunto, Bernardeschi. Ma, a quanto pare, il trapppolone non è scattato tanto che se ne sono tornati a casa con la coda tra le gambe e il classico “due di picche” sul groppone.
Poteva essere diversamente? Del resto provare a scambiare il Gigio Nazionale per un peracottaro qualsiasi e tutt’altro che cosa semplice anche per gente di esperienza e con non poco pelo sullo stomaco. Comuqnue, non contenti, i fenomeni della Vecchia Signora ci hanno riprovato e qualche giorno dopo hanno fatto rotta sulla Capitale, sponda giallorossa. Anche questa volta proponendo lo scambio tra il giovanissimo e promettentissimo Zaniolo, un diamante ancora un po’ grezzo ma di straordinario talento, sempre per Bernardeschi. Insomma, come dice il proverbio “tentar non nuoce” ma prima o poi, anche i superdotati dirigenti di madama capiranno (o almeno si spera) che continuare a prendere schiaffoni in faccia non fa felice nessuno. Tanto meno loro.
Elio Arienti
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