Nel panorama delle possibili reazioni all’isolamento nel post virus che verrà, una in particolare rischia di scuotere la terra con una forza inaudita. Come quella di un vulcano che esplode all’improvviso dopo essere rimasto all’apparenza quieto per un certo tempo. È la liberazione sessuale dei single in quarantena.
Poveri single in quarantena. Confrontati alla sopportazione di se stessi 24 ore su 24, a pranzi e cene preparati e consumati in solitaria. Rassegnati a non poter abbracciare né essere abbracciati per un tempo indefinito. Né a toccare o essere toccati. Un dramma al quale non erano preparati.
Le possibili, catastrofiche conseguenze dell’astinenza
Sì, perché l’astinenza forzata può generare, alla lunga, una tensione interna che cresce esponenzialmente col tempo. La domanda è: cosa potrà mai succedere quando tutto questo sarà finito? Quale sfogo potrà trovare tutta questa energia repressa? Sulla rete i post ironici sul tema si moltiplicano. “Non facevo così poco sesso da quando ero sposato”, scrive qualcuno. Un altro ipotizza, per il post quarantena, “orge selvagge” e “pratiche sessuali per le quali ancora non esiste nome”.
Se un’apocalisse dell’eros è magari una previsione esagerata, non è difficile presupporre un fenomeno di accoppiamenti e amplessi multipli senza precedenti. Altro che stare in giro e non passare più un minuto in casa. I single di oggi s’imporrano una nuova quarantena, ma questa volta in compagnia. Le case saranno il luogo più agognato, dove rifarsi del tempo d’isolamento.
Maledetta primavera
Lo si percepisce nei pochi minuti passati fuori casa. Eccoli lì, i single, li riconosci subito. Quelle povere anime che si aggirano sconsolate e fanno le loro consuete mini spese – almeno in questo caso, il rischio di carrelli stracolmi di carta igienica è ridotto a zero. Alcuni fanno sport regolarmente, per tenere corpo e mente in esercizio. Una scelta che inconsciamente potrebbe rivelarsi davvero astuta, prevenendo eventuali infarti, in vista della tempesta sessuale che li coglierà un giorno più o meno lontano. Scambiano sorrisi carichi di malinconia, i runner, da un lato all’altro delle strade, in un inesorabile “vorrei avvicinarmi ma non posso”.
Come se non bastasse, è primavera. La stagione dell’amore – dell’ormone? – per eccellenza. Il sole splende, l’aria più pulita profuma di fiori appena sbocciati, la gente si spoglia degli strati ormai di troppo. Via sciarpe, maglioni e odiosi cappotti che li nascondono nel grigio inverno. Quanto spreco, pensano amaramente i single, alla vista devastante di quei corpi finalmente liberi di esprimersi.
Un Tinder naturale
Le strade diventano un’alternativa naturale a Tinder, con match immediato e data di appuntamento da destinarsi. La rivalsa dei tanti che si rifiutano di fare ricorso a quella o altre applicazioni per incontri, confidando in quelli fortuiti. Ma che, in un mondo fatto di rapidità, lavoro frenetico e facili salti da un post a un altro, da una preda a un’altra, faticano a trovare l’amore. Ecco che, in quei pochi minuti fuori casa, il quartiere di cui credevano conoscere tutti i segreti si rivela un prezioso contenitore di single, finalmente usciti allo scoperto.
Un giorno, speriamo per tutti non troppo lontano, qualcuno troverà una cura per combattere questo maledetto virus e la gente potrà riavvicinarsi. Attenzione però, perché nessun vaccino potrà allora arrestare l’inevitabile carnage che seguirà.
NOTA IMPORTANTE: questo articolo è stato concepito a scopo esclusivamente ironico, perché crediamo nell’effetto benefico che, in questo particolare momento, possa avere una risata ogni tanto. In nessun modo intendiamo sminuire la gravità del momento che stiamo attraversando e le vere problematiche legate al Covid-19, che trattiamo quotidianamente con la massima serietà. Ci auguriamo, come tutti, che questo virus possa smettere di tormentare il nostro mondo al più presto.
Foto di Ronny Overhate da Pixabay