La vita di Sara Piffer, giovane promessa del ciclismo trentino, si è spezzata tragicamente questa mattina a Mezzocorona, in Trentino. Sara, 19 anni, stava percorrendo via Cesare Battisti in bicicletta insieme al fratello, quando è stata travolta da un’auto. Alla guida del veicolo, un uomo di 70 anni del posto, che stava effettuando un sorpasso in senso opposto. L’impatto non ha lasciato scampo alla ragazza, nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, compreso l’elisoccorso del 118.
Le forze dell’ordine locali sono al lavoro per chiarire la dinamica esatta dell’incidente, ma il dolore resta immenso per la famiglia, gli amici e il mondo del ciclismo trentino.
Sara Piffer: un futuro spezzato troppo presto
Sara, originaria di Palù di Giovo, aveva dedicato la sua vita al ciclismo, una passione iniziata sin da bambina. Dopo i primi passi con il Velo Sport Mezzocorona, Sara era approdata al Team Mendelspeck, distinguendosi per talento e determinazione. Solo lo scorso anno aveva trionfato a Corridonia, nelle Marche, e sfiorato il podio nel cronometro di Verla/Maso Roncador. Nel 2021 si era anche laureata vice campionessa italiana della Madison.
La sua dedizione ei suoi successi fecero intravedere un futuro brillante nello sport, che purtroppo non potrà più realizzarsi.
Un bilancio drammatico per i ciclisti in Italia
La tragedia di Sara Piffer si aggiunge a un elenco sempre più lungo di vittime della strada. Dall’inizio del 2024, Sara è la nona ciclista a perdere la vita in incidenti stradali in Italia, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Sapidata-Asaps. Solo lo scorso anno, il numero delle vittime tra i ciclisti era salito a 212, mentre nel 2022 erano stati registrati 204 decessi.
Queste statistiche sottolineano l’urgenza di interventi concreti per garantire maggiore sicurezza sulle strade, non solo per i ciclisti, ma per tutti gli utenti.