Leoncavallo nel Municipio 4, De Corato: “nel 2015 la proposta fu bocciata”

De Corato contro l’ipotesi di assegnazione al Leoncavallo: 'Una decisione già bocciata in passato, oggi sarebbe un affronto ai milanesi'

Continua a far discutere l’ipotesi di assegnare un’area nel Municipio 4 di Milano al Centro Sociale Leoncavallo, in vista del prossimo abbandono della sede di via Watteau. Riccardo De Corato, Deputato di Fratelli d’Italia, membro della Commissione Parlamentare sulla sicurezza e il degrado delle periferie italiane, ed ex vice Sindaco di Milano, si oppone fermamente alla proposta, ricordando un episodio analogo risalente al 2015, quando un progetto simile dell’Amministrazione Pisapia venne respinto dal Consiglio Comunale.

Una decisione improponibile

“Nell’aprile 2015, dichiara De Corato, venne bocciato in Consiglio Comunale a Palazzo Marino un tentativo analogo dell’allora Giunta Pisapia. Ora leggo che la Giunta Sala starebbe valutando l’assegnazione di un’area tra i quartieri Porto di Mare e Rogoredo al Centro Sociale Leoncavallo. Se ciò avvenisse, sarebbe una decisione assolutamente improponibile, una doppia sconfitta per Sala e i suoi collaboratori, oltre che un ulteriore affronto ai cittadini milanesi”.

Il precedente del 2015

De Corato ripercorre i fatti di dieci anni fa, quando l’Amministrazione Pisapia cercò di approvare un piano che prevedeva lo scambio di aree fra il Comune di Milano e la Famiglia Cabassi. “L’obiettivo, spiega, era che il Comune acquisisse lo stabile di via Watteau, cedendo in cambio una palazzina di via Trivulzio e l’ex scuola di via Zama. La proposta fu fortemente contestata, anche dall’allora Presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo. Io stesso, insieme ai colleghi di opposizione, votammo contro, e la delibera non passò”.

Una storia di occupazioni e sgomberi

De Corato sottolinea come l’ex scuola di via Zama, coinvolta nello scambio del 2015, sia stata più volte occupata abusivamente e poi sgomberata nel corso degli anni. Questo, secondo il deputato, evidenzia ulteriormente l’inadeguatezza di operazioni di questo tipo: “Quell’area, già bocciata in Consiglio Comunale nel 2015, non può e non deve essere assolutamente destinata ai violenti del Leoncavallo”.

Proposte alternative

De Corato invita a considerare destinazioni alternative per l’area, favorendo associazioni che abbiano requisiti adeguati e un maggiore bisogno: “Quell’area potrebbe essere assegnata a realtà che offrono un contributo concreto alla città, non a chi ha una storia di occupazioni abusive e violenza. Siamo pronti a dare battaglia nelle sedi opportune per evitare che ciò accada”.

La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di polemiche sul futuro del Centro Sociale Leoncavallo, simbolo storico di occupazioni e attivismo a Milano, ma anche oggetto di critiche per i suoi metodi e il suo impatto sul territorio.