Cyberattacco filorusso: colpita l’Italia dopo l’incontro Meloni-Zelenskij

Il collettivo NoName057 rivendica l’attacco DDoS contro siti istituzionali e aziendali. Cresce l’urgenza di rafforzare la sicurezza informatica nazionale

Questa mattina, l’Italia ha subito un nuovo attacco informatico, rivendicato dal collettivo filorusso NoName057. Questo gruppo ha dichiarato sui propri canali Telegram che l’offensiva era legata all’incontro tra il Presidente ucraino Vladimir Zelenskij e il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni. Durante l’incontro, Meloni ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina, impegnandosi a promuovere una “pace giusta e duratura” per Kiev. Gli hacker hanno provocatoriamente affermato che l’Italia dovrebbe “iniziare ad aiutare se stessa, prima di tutto rafforzando la propria sicurezza informatica”.

L’attacco, di tipo DDoS (Distributed Denial of Service), ha colpito numerosi siti istituzionali, tra cui quelli dei Ministeri delle Infrastrutture, dei Trasporti, dello Sviluppo Economico e della Marina Militare. Anche alcune aziende di trasporto pubblico locale, come l’Atac di Roma, sono state prese di mira. Diversi siti sono stati resi temporaneamente inaccessibili, sebbene la maggior parte abbia rapidamente ripreso a funzionare grazie all’intervento dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

Il team del Csirt (Computer Security Incident Response Team) dell’ACN ha garantito supporto tecnico immediato e ha applicato misure di mitigazione come il geofencing, che limita l’accesso ai siti solo da specifiche aree geografiche. Questo approccio ha permesso di contenere i disagi in tempi brevi.

L’attacco non è un evento isolato. Negli ultimi mesi, l’Italia è stata frequentemente bersaglio di attacchi simili, specialmente durante momenti di rilievo politico internazionale. Secondo Check Point Research, l’Italia è il secondo Paese più colpito nell’Unione Europea, dopo la Spagna. I cyber attacchi nel Paese sono aumentati del 40% su base settimanale, con un interesse particolare verso le infrastrutture critiche e le istituzioni pubbliche, complice la trasformazione digitale di Industria 4.0 e Pubblica Amministrazione.

Secondo Stefano Zanero, professore associato di Computer Security al Politecnico di Milano, i cyber attacchi non rilevati rappresentano una minaccia ancora maggiore rispetto a quelli segnalati. L’incapacità di rilevare tempestivamente le intrusioni evidenzia la necessità di investire in infrastrutture di sicurezza informatica più avanzate.

L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, nata per fronteggiare minacce come questa, sta intensificando gli sforzi per prevenire e mitigare attacchi futuri. Tuttavia, il messaggio degli hacker rimane un monito: la vulnerabilità informatica può mettere a rischio non solo le infrastrutture critiche, ma anche la stabilità politica ed economica di un Paese.

Gli attacchi hacker filorussi rappresentano una sfida crescente per l’Italia e per l’intera Unione Europea. La loro frequenza e complessità sottolineano la necessità di strategie di difesa più robuste e coordinate a livello nazionale ed europeo. Mentre l’Italia continua a sostenere Kiev nella sua lotta per l’indipendenza, è fondamentale che le istituzioni italiane investano nella sicurezza informatica, garantendo protezione contro una minaccia sempre più sofisticata e politicamente motivata.