Le operazioni di soccorso per Ottavia Piana, speleologa di 32 anni, proseguono incessantemente dal sabato sera, quando è rimasta bloccata in una grotta dell’“Abisso Bueno Fonteno”. Questo complesso di gallerie sotterranee si trova tra il lago d’Iseo e il lago d’Endine, in provincia di Bergamo.
Speleologa bloccata durante l’esplorazione nella grotta
Piana è caduta da un’altezza di circa cinque metri mentre risaliva da un’esplorazione. Nella grotta un appiglio si è staccato, facendola precipitare la speleologa di schiena e causandole ferite alle gambe, al torace e al viso, lasciandola bloccata. La grotta, nota per la sua struttura calcarea e i blocchi di selce, presenta punti instabili che aumentano i rischi per gli speleologi.
L’incidente è avvenuto durante una missione di mappatura geomorfologica nell’ambito del Progetto Sebino, che Piana stava conducendo insieme a un team di otto speleologi. La grotta, scoperta nei primi anni 2000, è in gran parte inesplorata e Piana stava lavorando su un ramo mai mappato prima.
Le difficoltà di soccorso della speleologa bloccata
L’allarme è stato dato intorno alle 22:30 di sabato. Domenica mattina i medici e gli infermieri l’hanno raggiunta per stabilizzarla e immobilizzarla. Tuttavia, la posizione in cui si trova è estremamente difficile da raggiungere: circa sei ore di cammino dall’ingresso della grotta, a una profondità di 3-400 metri, in un punto particolarmente stretto.
Per estrarla sarà necessario far passare una barella, il che richiede di allargare il passaggio con tecniche delicate che includono l’uso di esplosivi controllati. I “disostruttori”, esperti in questo tipo di interventi, sono già al lavoro per creare un percorso sicuro.
Condizioni stabili, ma ambiente ostile
Piana è in condizioni stabili ma l’ambiente in cui si trova è molto ostile: la temperatura è di circa 8 gradi e l’umidità è elevata. I soccorritori stanno trasportando tende, farmaci, coperte termiche e bombole d’ossigeno per garantire il suo sostentamento durante le operazioni. È stata anche installata una linea telefonica per mantenere le comunicazioni con l’esterno.
Un’operazione complessa e senza precedenti
Secondo Corrado Camerini, coordinatore del Soccorso Alpino Speleologico lombardo, il punto in cui si trova Piana non era mai stato esplorato prima, complicando ulteriormente i soccorsi. Alcuni passaggi stretti sono talmente ostici che i tecnici devono studiarne la conformazione mentre lavorano per allargarli.
Circa cento persone, tra medici, tecnici e speleologi, stanno partecipando alle operazioni. I soccorritori si alternano a turni per garantire che Piana non resti mai sola, e il loro lavoro potrebbe richiedere ancora diversi giorni: il coordinatore ha indicato martedì come il primo dato possibile per completare il salvataggio.
Un secondo incidente nella stessa grotta
Non è la prima volta che Ottavia Piana rimane bloccata nell’Abisso Bueno Fonteno: nel 2023 era già stata trattenuta per quasi 48 ore a causa di un altro incidente. La speleologa, esperta e ben consapevole dei rischi, conosce la zona e la grotta meglio di chiunque altro.
Questa volta, tuttavia, la gravità delle ferite e la complessità della posizione rendono il soccorso una sfida senza precedenti.