Tre pacchi bomba sono esplosi nella serata di ieri a Roma ferendo tre donne. Nessuna rivendicazione, le indagini sono in corso.
Tre pacchi bomba sono esplosi ieri a Roma. Tre le vittime, tutte donne, che hanno riportato ferite e ustioni lievi. La Procura di Roma indaga ora per attentato con finalità di terrorismo e lesioni.
Le vittime
Il primo caso è avvenuto nel corso della nottata precedente. Il plico esplosivo, indirizzato ad un’epidemiologa ex dipendente dell’Università di Tor Vergata, ha colpito una dipendente del Centro Smistamento Poste di Fiumicino. La donna, una 56enne, è stata accompagnata al Pronto Soccorso, per poi essere dimessa. Ora si trova in stato di choc.
La seconda vittima è una dipendente dell’INAIL, Rosa Q., 54 anni. Avrebbe aperto il pacco che riportava il nome di un’altra donna, probabilmente un’amica. E’ stata ricoverata sotto osservazione al Policlinico Umberto I ed è già stata sentita dagli inquirenti.
Infine, una pensionata di 68 anni ex dipendente dell’Università del Sacro Cuore, Elisabetta M., avrebbe ricevuto il pacco nella serata di ieri. Ricoverata al Policlinico Gemelli, ha riportato qualche lieve ustione, ed è rimasta sotto osservazione per una notte.
Le indagini sono in corso
Gli inquirenti hanno ascoltato le donne per capire se possano esserci collegamenti tra di loro. Sul posto i RIS della Scientifica stanno esaminando i frammenti dei plichi. La speranza è che l’attentatore possa essere identificato attraverso qualche impronta digitale lasciata per errore.
Non si esclude, per ora, la pista anarchica, così come la possibilità che si tratti del gesto isolato di un folle. Si teme anche che possano esserci altri pacchi esplosivi in consegna, il personale delle Poste è stato allertato circa questa possibilità. Molti coloro che vedono in questo caso una somiglianza con quello di Unabomber, ma per ora le ipotesi rimangono tutte aperte.