Il generale di brigata iraniano Jawad Ghafari, soprannominato “il Macellaio di Aleppo”, è stato recentemente inviato in Siria per guidare le operazioni contro le forze di opposizione nel nord del paese. Ghafari, figura di spicco del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), ha una lunga storia di coinvolgimento nel conflitto siriano, avendo precedentemente comandato operazioni chiave a sostegno del regime di Bashar al-Assad.
Durante le sue precedenti missioni in Siria, Jawad Ghafari ha diretto forze come Hezbollah e la milizia afghana Fatemiyoun in campagne per riconquistare città strategiche come Palmira, Deir ez-Zor e Albu Kamal. La sua reputazione è particolarmente legata alla sanguinosa battaglia di Aleppo, che gli è valsa il soprannome di “Macellaio di Aleppo” a causa dell’alto numero di vittime civili.
Nonostante i suoi successi militari, nel 2021 Ghafari fu costretto a lasciare la Siria. Secondo fonti, le autorità siriane considerarono le sue azioni, tra cui attacchi contro forze statunitensi e il trasferimento non autorizzato di armi iraniane, come violazioni della sovranità nazionale.
Il ritorno di Jawad Ghafari in Siria sottolinea l’influenza continua dell’Iran nel conflitto e la situazione critica che affronta il regime di Assad dopo i recenti progressi delle forze di opposizione. La sua presenza indica un rinnovato impegno iraniano nel sostenere Assad, nonostante l’opposizione interna e internazionale.
È importante notare che, nel settembre 2024, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Ghafari per il suo ruolo nel “colpire i critici del regime iraniano all’estero” come capo dell’Unità Operazioni Speciali dell’Organizzazione di Intelligence dell’IRGC. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha rivelato che il suo vero nome è Jawad Ghafar Ahadi e lo ha accusato di coinvolgimento nel contrabbando di armi verso gruppi di resistenza palestinesi in Cisgiordania.
La situazione in Siria rimane fluida, con le forze di opposizione che hanno recentemente infranto una tregua di quattro anni, prendendo il controllo di parti significative di Aleppo e delle sue periferie, nonché di aree intorno alla città di Idlib. In risposta, l’esercito siriano si è ritirato da posizioni chiave, mentre si segnalano l’arrivo di rinforzi e preparativi per una controffensiva su larga scala per riconquistare i territori persi.
La rinnovata presenza di Ghafari in Siria evidenzia l’impegno dell’Iran nel garantire la permanenza di Assad al potere.