Un evento a dir poco surreale ha scosso il Nebraska (Stati Uniti), una donna di 74 anni, Constance Glantz, dichiarata morta nella casa di riposo dove vivere, si è risvegliata in obitorio dopo essere stata trasportata dall’impresa di pompe funebri. Questo straordinario episodio ha suscitato stupore, interrogativi e un’indagine della polizia locale.
Donna in Nebraska dichiarata morta: ma in obitorio respirava ancora
I fatti si sono svolti in una casa di riposo a Waverly, nei pressi di Lincoln. Il personale sanitario, osservando l’assenza di respirazione e battito cardiaco della signora Glantz, aveva dichiarato il suo decesso. Secondo il protocollo, avevano poi contattato un’impresa di pompe funebri per il trasporto della salma.
Tuttavia, è stato un serviente dell’obitorio a rendersi conto che qualcosa non quadrava: il corpo che aveva di fronte non era inerte. La donna stava respirando. L’inserviente è intervenuto prontamente con la rianimazione cardiopolmonare, riportandola in vita e salvandola da una morte ormai data per certa.
Un errore umano o qualcosa di più?
La polizia del Nebraska, attraverso l’ufficio dello sceriffo della contea di Lancaster, ha avviato un’indagine per chiarire le circostanze di questo incredibile incidente. Secondo il capo della polizia, Ben Houchin, non ci sono prova di un intento criminale da parte del personale della casa di cura. Tuttavia rimangono diversi interrogativi.
L’errore è stato attribuito a una valutazione errata dello stato della donna. Essendo Constance Glantz sotto le cure di un hospice, non è stato coinvolto un medico legale, come previsto in situazioni simili. Inoltre, un medico che aveva visitato la donna nei sette giorni precedenti si era dichiarato pronto a firmare il certificato di morte, considerando il quadro clinico preesistente.
Un caso raro in Nebraska, un risveglio spaventoso e la donna muore
Questo episodio ha generato non solo sgomento, ma anche riflessioni sull’affidabilità della procedura di dichiarazione del decesso. “È un caso molto insolito”, ha dichiarato Houchin. “Faccio questo lavoro da 31 anni e niente di simile è mai accaduto”.
L’evento pone anche una questione umana di grande impatto: il risveglio improvviso in un ambiente così spaventoso come l’obitorio. Si può solo immaginare il terrore provato dalla signora Glantz, che non solo si è ritrovata in una bara, ma anche circondata da un’atmosfera di morte che doveva apparirle come l’anticamera dell’aldilà.
Conseguenze e riflessioni
Sebbene la vicenda non abbia avuto risvolti tragici, il caso ha messo in evidenza la necessità di protocolli più rigorosi per la conferma dei decessi, specialmente in contesti come le case di riposo. In assenza di apparecchiature mediche avanzate o di un medico legale, un errore umano può facilmente verificarsi, con conseguenze drammatiche.
Questo caso ci ricorda che, nonostante i progressi della medicina, l’errore è sempre possibile e può generare situazioni al limite del paradosso. L’esperienza di Constance Glantz, per quanto eccezionale, potrebbe diventare un campanello d’allarme per rivedere e migliorare le procedure legate alla fine della vita.
Conclusione: una seconda possibilità di vita
Constance Glantz è diventata, suo malgrado, protagonista di una storia al confine tra tragedia e miracolo. Il suo risveglio rappresenta non solo un evento straordinario, ma anche un’opportunità per riflettere sulla fragilità e l’incertezza delle nostre certezze mediche.
In attesa che l’indagine faccia ulteriore chiarezza, rimane un dato di fatto: questa incredibile vicenda ricorda a tutti noi quanto la vita possa sorprendere, anche nei momenti in cui sembra essere giunta alla fine.