A Catania in Sicilia tornano a registrarsi movimenti tellurici, confermando la sua natura sismicamente attiva. Nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 novembre 2024, una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 veniva registrata verso le ore 4 nella Piana di Catania. L’epicentro a 11 chilometri dal comune di Ramacca e a una profondità di 9 chilometri.
I dati comunicati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), tracciano aggiornamenti su altre scosse nelle ultime ore. Fortunatamente, nella provincia di Catania, per il terremoto non si segnalano danni a persone o strutture per l’evento del catanese, ma la popolazione ha avvertito distintamente il sisma, dato il suo carattere superficiale.
Terremoto: il quadro sismico in provincia di Catania
Oltre alla scossa principale nella provincia di Catania, nelle ultime 24 ore le strumentazioni segnalavano altri terremoti nella giornata di martedì 26 novembre.
Alle prime ore del mattino 01:02:00 risultava segnalata una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 e profondità 32.4 km a Canale di Sicilia meridionale (MARE). In base alla profondità dell’ipocentro, i terremoti sono classificati in superficiali.
Mentre poco dopo, il terremoto veniva avvertito nuovamente alle ore 02:04:00. L’epicentro 7 km W Bronte (CT), avendo profondità 17.6 km subirebbe la classificazione di superficiale.
alle ore 02:23:00 si registrava una scossa di terremoto di magnitudo 1.7 con epicentro 7 km S Cesarò (ME). Anche in questo caso la profondità 18 km anche in questo caso la classificazione sarebbe superficiale.
La regione Sicilia ha una pericolosità sismica molto alta a causa della frequenza e intensità dei terremoti che si sono succeduti in epoca storica. Una vulnerabilità altissima legata alla fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi. Oltre a un’esposizione molto alta a causa della densità abitativa e per la presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale in zone interessate da faglie, molte delle quali attive e capaci di causare molti danni.