L’insegnamento unico di Rafa Nadal

Il ritiro di Rafa Nadal è una di quelle notizie dai due volti, dalle reazioni più disparate. Due su tutte: la prima è che era nell’aria. La seconda è che, pur sapendolo, abbiamo fatto tutti finta di non volerla vedere. Perché il ritiro del più grande giocatore sulla Terra Rossa di tutti i tempi (non ce ne voglia Borg o Wilander o Pietrangeli) segna con l’addio di Federer la fine di un ventennio, di un’era tennistica e generazionale.

Oggi, chi come il sottoscritto ha superato i 50, si sente inevitabilmente più vecchio…L’età però dà al tempo stesso la fortuna di poter valutare al meglio la carriera di un atleta che ci lascia un grande insegnamento. Nel mondo delle divisioni, dove l’avversario è sempre più visto come un «nemico» (guardate cosa succede nel mondo, guardate la politica, guardate la società in generale…) Nadal ha mostrato al mondo un approccio diametralmente opposto. In 20 anni da professionista il maiorchino per prima cosa non ha mai mancato di rispetto verso la persona che si trovava dall’altra parte della rete. Non ha mai avuto gesti fuori luogo e anche con le parole quasi mai è andato sopra le righe.
Soprattutto ha trasformato l’avversario in un punto di forza capendo che per competere con Federer e Djokovic doveva migliorare e lavorare, da ogni punto di vista.

Un atteggiamento che lo equipara solo a un altro agonista unico, Michael Jordan. Campioni che sono diventati leggende proprio grazie a questo approccio verso se stessi, lo sport praticato (e amato) e, appunto, l’avversario. Non è un caso che una delle immagini simbolo della carriera dello spagnolo siano le lacrime, mano nella mano, con Roger Federer al momento del ritiro dello svizzero. Un poster da appendere in ogni camera, in ogni spogliatoio di qualsiasi palestra o campo e che da sola racconta la forza di un (anzi due…) vero vincente. Dobbiamo quindi solo dire Grazie a Rafa Nadal, l’ex «indio» che per primo ha aperto i campi da tennis alla canottiera, ai 40 tic nervosi, al sudore gocciolante, a un modo nuovo di vivere lo sport.

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