A Roma una mostra della Polizia Postale fotografica per parlare di “Supereroi”

Fino al 12 ottobre prossimo sarà visitabile a Roma alla Galleria Alberto Sordi una mostra fotografica dal titolo “SUPEREROI” realizzata dalla Polizia di Stato, nella sua specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con Terre des Homme Italia, Fondazione Coriandoli per Shanti Bhavan -Onlus, con il supporto di Enel Group. La mostra, che si tiene all’aperto in una delle gallerie più belle della capitale su più giornate fino a tarda sera, più che una semplice esposizione, è un progetto con l’obiettivo di far entrare i visitatori all’interno dei pericoli del dark web e delle attività messe in atto per contrastare questi crimini, al fine di sensibilizzare su tematiche che toccano tutti, adulti, adolescenti, bambini, ma anche infanti. Il viaggio fotografico e visivo è realizzato per raccontare al pubblico il lavoro costante e di grande rilievo sociale della Polizia Postale nel contrasto al l’adescamento online e all’abuso dei minori, anche attraverso dibattiti e interventi importanti, a partire da quello del Direttore della Polizia Postale Ivano Gabrielli, fino ad arrivare a esponenti dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali. Non tutti sanno che, oltre alla lotta a tutti i fenomeni criminosi che avvengono in rete, la legge 38 del 6 febbraio 2006 affida al “Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia sulla rete Internet”  della Polizia Postale il contrasto a questo crimine, conferendo a un” Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile”, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, compiti di monitoraggio del fenomeno, in raccordo con le istituzioni interessate alle tematiche minorili, nonchè con gli organi giudiziari e i servizi sociali. Si tratta di un lavoro di squadra quotidiano su questi fronti, oramai sempre più ampi per l’utilizzo da parte degli autori di reato dello spazio cibernetico.

Ogni giorno chi lotta contro la pedofilia e la pedopornografia compie pesanti attività di indagine, anche sotto copertura, sfoglia migliaia di files, ascolta testimonianze, vive le vite degli abusati e si dedica alla ricerca nel deep web e in superficie di immagini o attività che possano colpire i minori. Si tratta di professionisti al servizio dello Stato, che sanno di informatica ma che sono formati sulle tematiche importanti di cui sopra, che hanno particolari sensibilità e capacità investigative tali da potere affrontare un mondo oscuro, capace di cambiare e modificarsi rapidamente per non essere conosciuto. Verità dure e inenarrabili, che spesso riguardano neonati di pochi mesi e che costringono i poliziotti, padri e madri di famiglia, a subire importanti traumi e a rivolgersi essi stessi a specialisti per potere affrontare la vita di tutti i giorni con i propri figli e amici. E l’incubo dell’orco è più vicino di quanto si immagini: gli adescamenti una volta avvenivano per strada, oggi molto più frequentemente in rete, sui social che anche i più giovani usano. Le vittime sono inconsapevoli e vengono scelte tra le fasce di età più vulnerabili. Il commercio di foto e video è poi vergognosamente gestito attraverso profili falsi, che vengono aperti e poi chiusi, attraverso un sistema di scatole cinesi che prevede lavori di investigazione della durata di anni. I pagamenti si effettuano tramite bitcoin non tracciabili. Riuscire a infiltrarsi non è facile, poichè in questi gruppi si entra su invito. Ecco, di fronte a questo labirinto intricato, di fronte a questo male che si cela laddove ci si sente più sicuri perchè non c’è il contatto fisico, chi salverà i nostri piccoli? Ecco, la mostra è dedicata a far conoscere chi quotidianamente è in prima linea contro questo tipo di crimini.
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