Il discorso tenuto oggi da Tova Dorfman a Roma

Qui di seguito il discorso tenuto oggi da Tova Dorfman Presidente dell’Organizzazione Sionista Mondiale nell’ambito del convegno promosso dall’Associazione Setteottobre.

Sono onorata di essere qui con voi oggi, in ricordo dei terribili eventi del 7  ottobre, e sono profondamente grato ai fondatori di questa organizzazione e ai suoi membri, non solo per questo evento, ma per tutto il loro duro lavoro durante l’anno passato. Mi presento a voi con il cuore pesante. Lo stato di guerra e di emergenza nel mio Paese, iniziato quel fatidico giorno, continua mentre parliamo. Centinaia di migliaia di civili rimangono sradicati dalle loro case nel nord e nel sud di Israele e 101 ostaggi sono stati tenuti prigionieri nei tunnel del terrore di Gaza negli ultimi 365 giorni.

Rappresento l’Organizzazione Sionista Mondiale, fondata da Theodore Herzl nel 1897, per realizzare la creazione di una casa nazionale per il popolo ebraico nella sua terra ancestrale. Una casa in cui gli ebrei avrebbero goduto della stessa sovranità delle altre nazioni del mondo e della capacità di determinare il proprio destino.Herzl fu davvero profetico. Solo 40 anni dopo la fondazione dell’Organizzazione sionista mondiale, fu fondato il moderno Stato di Israele, ma solo dopo che gli ebrei d’Europa si trovarono sull’orlo dell’annientamento. Essendo figlia di due sopravvissuti all’Olocausto che si sono trasferiti in Israele dopo la Seconda Guerra Mondiale, la visione di Herzl risuona in tutta la mia biografia.

Oggi, il popolo ebraico si trova ancora una volta ad affrontare il male e l’odio antico di una portata che non si vedeva da quasi un secolo.Ma stiamo reagendo. Infatti, il popolo ebraico, insieme ai nostri amici della comunità mondiale, può reagire oggi in modi che, solo pochi anni fa, sarebbero stati inconcepibili.

Possiamo lottare ferocemente per i nostri valori fondamentali, valori che condividiamo con il resto del mondo civilizzato. Non è necessario sostenere ogni politica di ogni governo israeliano, ma il sostegno al diritto di Israele di esistere liberamente e in sicurezza è parte integrante di questi valori fondamentali.Questo è il nostro momento decisivo. La civiltà occidentale deve considerare questa lotta contro Hamas, Hezbollah, l’Iran e i suoi altri proxy, come una lotta per la democrazia e la decenza. Per essere sicuri, questa lotta non è altro che la riaffermazione della vita e dello spirito umano. Siamo tutti insieme in questa lotta.

Infine, non dobbiamo riposare finché i 101 ostaggi ancora detenuti a Gaza non torneranno a casa. Nessuna vittoria potrà essere raggiunta, nessuna guarigione potrà iniziare, finché non saranno tutti a casa. Assicurare il rilascio di questi ostaggi non è solo un imperativo immediato, ma servirà da lezione per le generazioni future su come i valori della civiltà occidentale, per quanto imperfetti, rappresentino un faro di luce e di speranza se contrapposti a quelli dell’attuale asse del male. Non posso concludere queste osservazioni senza ricordare tutti coloro che sono morti il 7 ottobre e le sue conseguenze. Che non siano morti invano, che il loro ricordo sia una benedizione e che ci sia pace.

Grazie.

@ripruduzione riservata