Namibia e Zimbabwe abbattono elefanti per sfamare la popolazione affamata

I paesi dell’Africa meridionale stanno abbattendo elefanti e altri animali selvatici per far fronte alla crescente fame della popolazione, nel bel mezzo della peggiore siccità degli ultimi cento anni. La Namibia ha annunciato che ucciderà oltre 700 ippopotami, elefanti, zebre e altri animali da una selezione di parchi nazionali, secondo quanto riportato dal Ministero dell’Ambiente, delle Foreste e del Turismo. Simili misure sono state adottate dallo Zimbabwe, dove l’autorità per la gestione dei parchi, ZimParks, ha dichiarato che abbatterà 200 elefanti per distribuire la carne alle persone colpite dalla crisi alimentare legata alla siccità. La Namibia non effettuava abbattimenti di elefanti dal 2016, mentre lo Zimbabwe non ricorreva a questa pratica dal 1988.

 

Secondo la Southern African Development Community, un blocco economico regionale, circa 68 milioni di persone nell’Africa meridionale necessitano di aiuti umanitari a causa dell’impatto devastante della siccità indotta da El Niño. Questo fenomeno meteorologico, emerso nel giugno scorso, ha peggiorato le già gravi carenze di precipitazioni, facendo sì che nel febbraio scorso la regione abbia ricevuto solo il 20% delle piogge normalmente previste. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha sottolineato che la Namibia è particolarmente colpita, con quasi la metà della popolazione che necessita urgentemente di assistenza alimentare.