Sedicenti amiche di lunga data duellano per vent’anni su qualsiasi cosa. Kittie è riflessiva e profonda mentre Millie superficiale ed egocentrica a tal punto da imitare la compagna in tutto. Una decide di scrivere e l’altra si accoda per invidia, entrambe avranno successo. Dopo litigi, amori persi e qualche ruga rimarranno sole. L’amica è un film del 1943 con protagoniste Bette Davis e Miriam Hopkins. Tratto da una commedia di John Van Duren è una storia al femminile dove si sovrappongono i sentimenti delle due protagoniste.
La cronaca di un rapporto definibile amicizia solo dal tempo che resiste per la classe di una delle due (Kittie) e la solitudine di entrambe. Approfondimento psicologico e umano ottimamente messo in scena da due attrici Davis e Hopkins in grandissimo spolvero. Gli animi che il regista racconta sono definiti e allo stesso tempo carichi di malinconia. Mentre il personaggio della Hopkins è completamente attratto da sé stessa la Davis porta in scena una donna di principi e stile. Pur mantenendo gli stilemi del melodramma L’amica non rinuncia all’ironia e a una punta di riflessione sui rapporti e su quanto si è disposti a concedere.
Il film porta in dote tutto il fascino del classico e trova il suo punto di forza nella recitazione. Le attrici riescono a proporre due ritratti senza tempo creando un universo dove poter vedere al femminile, in anni difficili per le signore. La parte centrale dove Millie raggiunge il successo e la sua prima figlia mostrano quanto un legame sincero sia per sempre. Un film che va oltre il genere attraverso la profonda umanità dei personaggi e quella punta di “facili soluzioni “che creano immedesimazione con il pubblico. Nonostante l’inserto propagandistico, era tempo di guerra, L’amica non annoia raccontando più storie legate a una sola. Ottimamente scritto il finale dove entrambe le donne si accorgono di essere l’unica scelta di entrambe.