Con Su-Eatable Life, diete sostenibili anche nelle mense italiane

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È partito anche in Italia il progetto SU-EATABLE LIFE di Fondazione Barilla, con l’obiettivo di portare nelle mense italiane menù sani e sostenibili, riducendo allo stesso tempo emissioni di CO2 e uso di acqua. Dopo il debutto in Gran Bretagna, dove è partito a gennaio, il progetto europeo, che vede Fondazione Barilla nel ruolo di capofila dell’iniziativa, è approdato anche in Italia. SU-EATABLE LIFE ha visto iniziare la sua fase sperimentale nel nostro Paese il 13 febbraio, coinvolgendo una università e due importanti gruppi aziendali.

Nella sperimentazione coinvolte Università e aziende

È partito anche in Italia il progetto SU-EATABLE LIFE di Fondazione Barilla, con l’obiettivo di portare nelle mense italiane menù sani e sostenibili

Saranno infatti l’Università di Parma, il Gruppo Barilla (stabilimento di Novara) e Ducati Motor Holding, a rendere possibile anche in Italia questa sperimentazione, promuovendo nelle mense aziendali e universitarie dei menù sani e sostenibili. Verranno coinvolte in media ogni giorno in Italia 2.200 persone. Con quelle che parteciperanno in gran Bretagna, dove saranno due le università e due le aziende interessate (rispettivamente, City University of London e University of Worcester e le due mense aziendali gestite dalle società di catering Artizian e Fooditude), saranno così 3.150 le persone coinvolte in totale, con il duplice obiettivo di risparmiare circa 5.300 tonnellate di CO2 equivalente e circa 2 milioni di metri cubi d’acqua in 3 anni.

Cittadini UE incentivati a pratiche alimentari corrette

SU-EATABLE LIFE vuole dimostrare che è possibile ispirare i cittadini dell’UE ad adottare quotidianamente diete sane e sostenibili. Spiega il Prof. Riccardo Valentini, coordinatore del progetto: “I nostri sistemi alimentari, le scelte che compiamo a tavola e – prima ancora – il modo in cui produciamo il cibo ci stanno allontanando dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Se da un lato più di 820 milioni di persone nel mondo non hanno cibo a sufficienza, dall’altro circa lo stesso numero soffre di obesità e di problemi di salute legati ad una sana alimentazione. I sistemi alimentari sono inoltre responsabili fino al 37% circa delle emissioni di gas a effetto serra globali e del 70%2, in media, del prelievo e consumo di acqua dolce. Senza dimenticare che annualmente viene sprecato su scala globale circa un terzo del cibo prodotto”.

Ma cosa intendiamo davvero quando parliamo di dieta sana e sostenibile? Una dieta sana e sostenibile è basata su pasti che risultino completi in termini nutrizionali, con una prevalenza di prodotti di origine vegetale (verdura, legumi e frutta) e cereali (es. farro, orzo, riso) o loro derivati (es. pasta, pane, couscous, polenta), meglio se integrali, privilegiando le materie prime di stagione.

Nelle mense anche attività educative e informative

Inoltre, in una dieta sana e sostenibile nessuna fonte nutrizionale viene eliminata completamente, ma queste vengono bilanciate durante la settimana limitando la frequenza degli ingredienti meno vantaggiosi per salute e ambiente (vedi la carne rossa), a favore di quelli più sostenibili (come legumi, pesce e carni bianche). Conclude il coordinatore del progetto, Valentini: “Adottando quotidianamente una dieta sostenibile potremmo apportare benefici alla nostra salute e a quella del Pianeta. SU-EATABLE LIFE punta proprio a questo. Oggi la fase sperimentale parte anche nelle mense universitarie e aziendali italiane. Nelle mense verranno promossi menù sostenibili, attività educative e informative e una piattaforma digitale dedicata per coinvolgere gli utenti, con l’obiettivo di ridurre l’impronta di carbonio e l’impronta idrica connesse alla dieta quotidiana delle persone”.

Operativamente, il progetto vedrà in Italia il contributo delle società di catering Felsinea Ristorazione e Camst Group – Società di ristorazione e facility management, con la partecipazione di ER.GO (Azienda Regionale Emilia-Romagna per il Diritto agli Studi Superiori).