A Siena riapre il Palazzo delle Papesse con una mostra dedicata a Julio Le Parc

Esposte opere di uno dei più importanti artisti contemporanei e segna anche la rinascita di una delle dimore storiche di Siena

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Una delle sale della mostra “Julio Le Parc. The discovery of perception”

La città di Siena assieme ad Opera Laboratori offre agli appassionati a agli studiosi un doppio appuntamento con la cultura. La riapertura dal 13 settembre del Palazzo delle Papesse chiuso dal 2008 assieme a “Julio Le Parc. The discovery of perception” . La mostra è curata da Marcella Beccaria e sarà visitabile fino al 16 marzo 2025.

 

Il Palazzo delle Papesse torna visitabile

Il Palazzo delle Papesse, uno degli edifici più imponenti situato nella centralissima Via di Città è uno dei pochi edifici si stampo rinascimentale esistenti a Siena. Si inserisce con eleganza nello stile prettamente medioevale della strada asse portante del centro cittadino.

Edificato nel 1460 palazzo per volontà di Caterina Piccolomini sorella di papa Pio II su disegno di Bernardo Rossellino, architetto di fiducia del papa. Tale elemento contribuì a creare la particolare denominazione di “Palazzo delle Papesse”. Nel corso dei secoli ha subito diversi restauri e cambiamenti passando attraverso varie proprietà. L’ultima, a partire dal 1884, fu quella di Banca d’Italia che ne adattò la struttura a quella necessaria per l’attività bancaria. Dal 1998 fu destinato all’Arte Contemporanea, ruolo che ricoprì fino al 2008.

Recentemente, grazie all’accordo siglato lo scorso giugno tra Opera LaboratoriBanca d’Italia, il Palazzo delle Papesse, con un restauro a tempo di record, è tornato a disposizione del pubblico. Si possono così visitare gli interni del palazzo le cui mura ospitarono personalità illustri come Papa Pio II e Galileo Galilei. Tutte le sale sono visitabili insieme al cortile, il caveau, la terrazza e l’altana dalla quale è godibile una splendida panoramica su tutta la città di Siena.

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Una sala della mostra “Julio Le Parc. The discovery of perception”

La personale di Julio Le Parc

Nelle intenzioni Opera Laboratori oggi presieduta da Beppe Costa, che dell’istituzione è anche amministratore, c’è quella di destinare Le Papesse ad un qualificato centro polifunzionale destinato all’Arte Contemporanea.

Un progetto ambizioso, quindi, per il quale era necessaria una iniziativa dalla particolare valenza artistico-culturale. La mostra “Julio Le Parc. The discovery of perception” assolve molto bene il delicato compito facendoci capire quale saranno, all’orizzonte, i contenuti di questa attività.

La curatrice Marcella Beccaria concludendo la presentazione dell’evento ha dichiarato: “Se questa mostra di Le Parc al Palazzo delle Papesse è la più grande mai realizzata dall’artista in Italia va anche ricordato che un importante precedente è dato dalla sua partecipazione alla XXXIII Biennale d’Arte di Venezia del 1966. Le Parc è chiamato a rappresentare l’Argentina e la sua presentazione, che include un nutrito numero di opere, riscuote un grande successo di pubblico. Fotografie del periodo ritraggono visitatori e visitatrici che interagiscono con le opere e per esempio salgono su sculture dotate di molle, o indossano ampi occhiali che al posto delle lenti hanno sequenze di lamelle orizzontali”.

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Una recente immagine dell’artista Julio Le Parc

Le Parc artista emblema dell’Arte Contemporanea

Julio Le Parc, argentino classe 1928, per motivi anagrafici è protagonista di un percorso artistico lungo  più 70 anni. Fin dagli esordi, nel 1959, Le Parc ha lavorato con la luce ed il movimento iniziando la sua attività nel fertile clima artistico di Parigi. Le sue opere si basano su luci elettriche in piccole scatole amplificando la luce con prismi o lastre in plexiglas per creare esaltanti fasci luminosi colorati. La sua è considerata un’arte in movimento che si distacca dall’opera fissa per giungere a variazioni nella percezione delle sue creazioni che mutano a seconda del punto di osservazione.

Nella mostra “Julio Le Parc. The discovery of perception” importanti esempi delle sue opere iconiche come Continuel lumière mobile (1963-2013), Continuel lumière boite n. 3 (1959-1965) e Continuel lumière avec quatre formes en contorsion (1966-2012).

Le Parc è anche grande ricercatore come dimostra l’utilizzo dello spettro a 14 colori, una delle basi della sua pittura. Qui alle Papesse si possono ammirare Ondes 139 série 47 n. 8, (1974), Ondes Alternées à partir d’un thème de 1972 (1972-2018) e i cerchi concentrici di Série 14 – 14 Permuté (1970-2020) e quelli tremolanti in Série 15 n. 8 (1971-2012). Tutte catturano in maniera indiscutibilmente fascinosa l’attenzione del visitatore accolto dall’immensità delle sale e dai variopinti soffitti che testimoniano la grandezza di passato nobile e glorioso.

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Il panorama godibile dall’Altana del Palazzo delle Papesse a Siena

La mostra è molto ben allestita nell’insieme strutturata in modo del tutto felice per la fruizione delle opere di questo grande artista. Per tutti gli approfondimenti è disponibile un catalogo molto apprezzabile per le immagini e i contenuti stampato dalla Casa editrice Sillabe. Inoltre, a testimonianza dell’impegno culturale di Opera Laboratori e del suo progetto sull’Arte Contemporanea, è stata già annunciata una nuova iniziativa. Il Palazzo delle Papesse, infatti, ospiterà dopo quella su Le Parc, l’allestimento di una mostra dedicata a Ugo Pratt, un altro emblema dei nostri tempi.