Bullismo e cyberbullismo: è allarme per la generazione Z

L’Osservatorio indifesa attesta che i fenomeni legati al bullismo sono i più temuti dagli adolescenti subito dopo violenza sessuale e droghe

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Dati allarmanti su adolescenti e scenari di violenza ci pervengono da un’indagine condotta dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo, che ha raccolto timori e opinioni di oltre 8.000 adolescenti italiani su violenza, bullismo e molestie online. I dati evidenziano che più di 4 ragazzi su 10 hanno subito atti bullismo e 6 su 10 hanno assistito a fenomeni di violenza, in rete e non. Il cyberbullismo poi, fa paura a quasi il 40% degli intervistati. Ma gli stessi adolescenti ammettono di non essere solo vittime di questi fenomeni: un ragazzo su 10 dichiara di essere stato anche “carnefice”. E come per altre manifestazioni di violenza nella società, anche per questi fenomeni emergono differenze di genere: in rete, sono le ragazze le più colpite.

Subita o solo percepita, la violenza è realtà tra gli adolescenti

E se quasi la metà degli adolescenti di entrambi i sessi ha vissuto sulla propria pelle atti di bullismo da parte di compagni (44,9%, che sale al 46,5% nei maschi), il cyberbullismo colpisce invece di più le ragazze: il 12,4% delle giovani ammette di esserne state vittima, contro il 10,4% dei ragazzi. A questo si somma la sofferenza provocata dai commenti a sfondo sessuale, subìti dal 32% delle ragazze, contro il 6,7% dei ragazzi. Per Paolo Ferrara, Direttore di Terre des Hommes “La violenza tra pari, online e offline, è una realtà con cui i nostri ragazzi e ragazze devono fare i conti. Realmente subìta, o soltanto percepita, entra nelle loro vite, probabilmente li agita e li condiziona e lascia dei segni sulla loro personalità”. Non è un caso se la perdita della propria privacy è considerato un rischio dal 33,1% degli adolescenti, mentre quello di essere adescate online è un vero e proprio incubo per una ragazza su 3 (28,4%).

L’Osservatorio indifesa, luogo di ascolto dell’universo giovanile

Chi vive queste esperienze sviluppa sentimenti di vergogna, ansia e malessere – anche fisico – e le conseguenze, come la bassa autostima, si possono protrarre fino all’età adulta se l’adolescente non viene correttamente aiutato a superare il trauma. Sempre secondo il Direttore di Terre des Hommes, Ferrara “È una violenza fatta di contatto fisico, ma ancora più spesso è un attacco alle proprie insicurezze, a quella identità che va formandosi, in modo sempre più marcato, proprio negli anni dell’adolescenza”. Da qui l’importanza di strumenti quali l’Osservatorio indifesa, “diventato ormai un punto di riferimento unico, per contenuti e numero di ragazzi coinvolti, nel panorama italiano. Un luogo di ascolto fondamentale che ha permesso a Terre des Hommes e ai suoi partner di costruire percorsi di partecipazione giovanile sempre più innovativi e coinvolgenti, quali il Network indifesa o il ProteggiMI Tour”.

Il contributo di ScuolaZoo al questionario di Osservatorio indifesa

L’Osservatorio indifesa è nato per raccogliere le opinioni degli adolescenti italiani attraverso un questionario somministrato online tramite i canali della Community ScuolaZoo e le scuole italiane coinvolte con la Campagna indifesa. I risultati ottenuti sono stati davvero notevoli (in tre anni il numero di studenti rispondenti si è quadruplicato) e resi possibili grazie anche all’amplificazione data al questionario da ScuolaZoo, media brand di riferimento della Generazione Z, attraverso il proprio sito e profilo instagram seguito da oltre 4 milioni di follower. “Viviamo ogni giorno con i ragazzi, per questo conosciamo il loro linguaggio” – commenta Francesco Marinelli, editor in chief di ScuolaZoo – “la Generazione Z non è quella che spesso viene dipinta: è invece attenta ed altruista, si tratta solo di coinvolgerli nella maniera corretta e utilizzare i loro canali. Noi lo facciamo quotidianamente e riusciamo a portare loro i messaggi che le istituzioni e le associazioni vogliono trasmettergli”. ScuolaZoo in pratica avvicina le istituzioni ai giovani, aiutando gli studenti italiani a crearsi una propria coscienza civica.

Foto di Linus Schütz da Pixabay