La scrittrice Cecilia Parodi indagata per antisemitismo

“Istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa” e “diffamazione aggravata dall’odio razziale”. Sono questi i reati contestati a Cecilia Parodi, indagata dalla Procura di Milano dopo la denuncia della senatrice Liliana Segre in relazione a un video pubblicato su Instagram nei mesi scorsi, in cui la scrittrice pro Gaza diceva, tra le altre cose: “Odio tutti gli ebrei”.

“Odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani”

La senatrice è assistita dal legale Vincenzo Saponara, e il fascicolo è stato aperto dal pubblico ministero Leonardo Lesti della Procura guidata da Marcello Viola. Secondo le ricostruzioni dei magistrati, la scrittrice, parlando in una diretta sul social, avrebbe prima usato frasi antisemite contro la senatrice sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz e poi, replicando al commento di un utente, avrebbe anche pronunciato una serie di affermazioni come: “Odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo…”. Frasi che hanno portato la Procura a valutare anche l’accusa di istigazione a delinquere. Lo scorso luglio, durante un’iniziativa a Napoli, Cecilia Parodi aveva ribadito il suo risentimento verso il popolo di Israele, accusato dall’attivista di “genocidio” per le migliaia di vittime civili che si contano a Gaza da quando lo Stato ebraico ha deciso di rispondere con un’operazione militare ai tragici fatti del 7 ottobre scorso. “Il sionismo”, aveva detto Parodi, “deve diventare illegale; una persona sionista deve essere arrestata”. In quell’occasione aveva fatto discutere il plauso alle sue parole da parte dell’ex sindaco della città, Luigi De Magistris.

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