Negli ultimi giorni, l’Iran ha spostato lanciamissili e condotto esercitazioni militari in preparazione di un possibile attacco contro Israele. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, che cita funzionari statunitensi, tutto fa pensare che Teheran stia pianificando un attacco nei prossimi giorni. Le fonti non conoscono l’entità del coinvolgimento di Hezbollah in una potenziale risposta iraniana all’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh.
Il team di sicurezza nazionale della Casa Bianca avrebbe informato il presidente Biden e la sua vice Kamala Harris, secondo un funzionario statunitense citato dal Times of Israel, che non è ancora chiaro quando l’Iran e Hezbollah potrebbero lanciare un attacco contro Israele. I rapporti indicano che è prevista a breve una rappresaglia iraniana o di Hezbollah per le uccisioni del capo di Hamas Ismail Haniyeh e del capo militare di Hezbollah Fuad Shukr, ma a Biden e Harris è stato anche comunicato che ci sono poche informazioni disponibili riguardo ai dettagli di un simile attacco.
Stanotte sono stati lanciati razzi contro una base irachena che ospita truppe statunitensi, giorni dopo che un attacco degli Stati Uniti ha ucciso quattro combattenti iracheni filo-iraniani, alimentando timori di una conflagrazione regionale, secondo fonti irachene. “Sono stati lanciati razzi contro la base di Ain al-Assad” nella provincia di al-Anbar, ha riferito una fonte della sicurezza, mentre un comandante di un gruppo armato filo-iraniano ha detto che almeno “due razzi hanno preso di mira” la base. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, subito informato, ha affermato su X: «Poco fa io e la vicepresidente siamo stati informati nella Situation Room sugli sviluppi in Medio Oriente. Abbiamo ricevuto aggiornamenti sulle minacce poste dall’Iran e dai suoi alleati, sugli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni regionali e sui preparativi per supportare Israele qualora venisse nuovamente attaccato. Abbiamo anche discusso i passi che stiamo intraprendendo per difendere le nostre forze e rispondere a qualsiasi attacco contro il nostro personale nel modo e nel luogo che preferiamo»
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