Zulfiqar Khan, l’imam pakistano del centro islamico “Iqraa” di Bologna, che da mesi e mesi utilizza il pulpito e Facebook per lanciare attacchi contro ebrei, “israeliti”, israeliani, Stati Uniti, Re Hussein di Giordania, omosessuali, esponenti politici italiani e giornalisti non allineati alla sua visione, oltre che utilizzarlo anche per esternazioni di apprezzamento e sostegno nei confronti di Hamas, Hezbollah e l’Iran, è nei guai.
Nella mattinata di martedì 9 luglio il sottosegretario al ministero dell’interno, Nicola Molteni, ha risposto all’interrogazione dei parlamentari di Fratelli d’Italia Sara Kelany e Marco Lisei sulla situazione di Khan, che Vocenews segue da mesi. E’ così emerso che la posizione di Khan è al vaglio delle autorità.
Khan sapeva di essere finito nell’occhio del ciclone in seguito a una serie di filmati e articoli usciti su vari giornali e siti dove veniva messo a nudo parte del contenuto dei suoi sermoni, tanto che il vicepremier, Matteo Salvini, ne aveva chiesto l’espulsione.
Invece di mantenere un profilo basso, come logicamente farebbe una persona consapevole di essere in una situazione quanto meno problematica, Khan aveva rincarato la dose, attaccando esponenti del Governo e parlamentari.
Non solo, in uno degli ultimi sermoni ha addirittura redarguito l’europarlamentare della Lega, Isabella Tovaglieri (sbagliando costantemente il cognome tra l’altro), di non conoscere la Costituzione e addirittura di “tagliare i video del predicatore” per pubblicare quel che vuole lei.
Khan sfida le Istituzioni perché, a suo dire, sarebbe protetto dalla Costituzione e perché “siamo in Italia, non in Israele e qui si può parlare”. Nel novembre del 2023 aveva del resto già detto che “in Italia, grazie ad Allah, siamo al sicuro e abbiamo diritto di parola”…
La Costituzione Khan l’ha nominata anche negli ultimi sermoni pubblicati sulla pagina Facebook del suo centro islamico, dove afferma che “…qua Costituzione (italiana) è come ombrella, ti copre e il Quran ti fa vedere la strada”.
Ed è proprio in questi sermoni che Khan se la prende con Magdi Cristiano Allam, noto intellettuale, esperto di Islam ed ex direttore del Corriere della Sera. Magdi Allam è anche noto per aver lasciato l’islam ed essersi convertito al cattolicesimo. Anche per questo, oltre che per le sue dure critiche alla religione islamica, chiaramente fondate su fatti storici, Allam vive oggi sotto scorta. Ebbene sì, perché a chi osa convertirsi ad altra religione e criticare l’Islam succede anche questo. Del resto, il caso Salman Rushdie ha già fatto tristemente scuola a suo tempo. L’islamismo radicale è sempre in agguato ed anche ben infiltrato in Europa e ovviamente anche in Italia.
Khan ha deciso di aggiungere anche Magdi Allam alla lista di persone da attaccare pubblicamente ed ha affermato:
“Questo Magdi Cristiano Allam, un egiziano, era musulmano. Come era non ho bisogno di dare la pubblicità che tipo di musulmano era. Oggi che noi lo conosciamo come cristiano. Ma posso dire tranquillamente che lontano dalla verità…Lontano dalla religione”.
E ancora, rivolgendosi a Magdi Allam:
“…Quran non ti dico di studiare perché hai vomitato tutta la tua cattiveria contro l’Islam…Conto il Quran”…
Anche se non si tratta di una vera e propria fatwa l’’ambiguità’ del linguaggio potrebbe spingere qualcuno a interpretarla come tale. Quella di Khan è diventata una sfida personale nei confronti delle Istituzioni italiane, di coloro che “negano la verità” e il pulpito del centro islamico il suo megafono. Lui può dire tutto, perché, a suo dire, “glielo garantisce la Costituzione italiana”.
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