Soukaina El Basri, la giovane influencer biellese di origine marocchina, è stata ricoverata all’ospedale di Novara a seguito di una grave ferita al petto, ma questa mattina è uscita dallo stato di coma, come confermato dall’ospedale. Si è ripresa e è in grado di comunicare. Rimane comunque sotto osservazione in terapia intensiva per precauzione, e la prognosi rimane riservata, anche se c’è una tendenza positiva nell’evoluzione della situazione. Sarà l’avvocato biellese Alessandra Guarini ad assistere Soukaina. La stessa avvocata ha confermato di aver già accettato l’incarico da parte di alcuni familiari, inclusi fratelli, una sorella e il padre di Soukaina. “Stiamo lavorando per formalizzare la nomina anche della madre, anche se al momento non abbiamo ancora ricevuto la sua nomina formale a causa del suo stato in coma farmacologico. Cercherò di completare questo passaggio al più presto”, ha dichiarato l’avvocato Guarini.
Alessandra Guarini è un’avvocato molto rispettato a livello nazionale, nota per essere stata parte civile in casi di grande rilevanza come il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio, la tragedia della valanga di Rigopiano e la strage del treno merci a Viareggio. Ha difeso anche Emilio Fede, ex direttore del Tg4, nel processo Ruby-bis, e di recente è stata protagonista come difensore di Dimitri Fricano, l’uomo condannato a 30 anni per l’omicidio della fidanzata Erika Preti, ottenendo la sua scarcerazione e il trasferimento ai domiciliari per motivi di salute.
Dopo aver inizialmente sostenuto che la ferita al petto della moglie fosse stata causata da un incidente domestico, attribuendola a un angolo di mobile su cui Soukaina sarebbe scivolata, Jonathan Maldonato, già denunciato dalla moglie per maltrattamenti nel maggio 2023 (denuncia poi ritirata), ha tentato di sostenere la tesi di un gesto autolesionistico come confermato dalla procura di Biella. “Nella notte del 16 maggio – come dichiarato dalla Procura in una nota – è stato effettuato un primo sopralluogo presso la residenza della coppia da parte del pubblico ministero di turno, in collaborazione con la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica di Biella”. L’immobile è stato posto sotto sequestro e il coniuge della trentenne è stato iscritto nel registro degli indagati. Durante l’interrogatorio, l’uomo avrebbe confermato che la donna “si sarebbe autoinflitto la ferita al petto in modo volontario”, indicando anche l’ipotetica arma utilizzata da El Basri per ferirsi.